Nov 132013
Primo allenamento settimanale per i rossazzurri a Torre del Grifo: la parte iniziale della seduta è stata condotta in palestra, sviluppando un lavoro di riattivazione. Successivamente, in campo, il gruppo si è dedicato al riscaldamento tecnico. Infine, due gruppi si sono alternati nelle esercitazioni di potenza aerobica, con e senza palla. Gino Peruzzi si è allenato con i compagni. Carichi individualizzati in funzione di specifiche esigenze di recupero per Barrientos, Boateng, Cabalceta, Izco, Monzon, Plasil e Spolli.
10 Commenti per “Peruzzi in gruppo”
Spiacenti, i commenti sono chiusi.
Buongiorno raga’!!! :salve:
CIao Angelo che verra’ dopo!!! 😆
Finalmente ho il mio PC!!! 😆
Buona giornata a tutti!!! :sciarpa:
Copia e incolla da La Sicilia
Catania, i dolori del giovane… Izco
Gioca anche claudicante e copre più ruoli: «Non è un sacrificio, ma un piacere onorare la maglia
GIOVANNI FINOCCHIARO
Finalmente pausa. Perché chi sta male deve riprendersi.
E in fretta, anche se i tempi di un infortunio
non si possono forzare. Chi ha giocato nonostante
le condizioni fisiche pessime, potrà rifiatare,
curarsi meglio e senza l’assillo di una partita da
affrontare sul filo del rasoio.
Prendete, per esempio, Mariano Izco. Per oltre un
mese abbiamo raccontato delle condizioni precarie,
e anche di più, della caviglia. Lo abbiamo messo
in dubbio, poi in formazione. Gli allenatori lo
hanno spostato, adattato, rischiato. Oggi terzino
destro, domani centrocampista nella zona interna
destra. Più in alto, quasi da punta aggiunta in un
tridente avanzato, ma monco per altri infortuni.
Non è una novità raccontare il Mariano per tutte le
stagioni. Anzi, è quasi una costante, ma durante la
pausa riflettiamo sul sacrificio di questo ragazzo
che, non a caso, ha i gradi di capitano – guadagnati
sul campo – e che è partito dalla gavetta. Perché
quando è arrivato a Catania, anzi nel ritiro austriaco,
in piena estate di sette stagioni addietro, era un
signor nessuno.
Si disse – soprattutto si pensò – che era uno di
quegli acquisti che servono per gli scambi estivi o,
nella migliore delle ipotesi, una pedina da utilizzare
a gennaio, ammesso che l’argentino avesse messo
piede in campo. Pasquale Marino, invece, lo
utilizzò a tempo piano, o quasi. Da allora, Mariano
non è mai più uscito dal contesto Catania. Sempre
nel vivo del gioco. Ieri lo definivano un corridore
con i piedi come due incudini. Oggi, visto che la forza
di volontà è la marcia in più di Izco, i piedi sono
diventati a tratti sopraffini: cross, disimpegni e
palleggio su spazi molto stretti. La ripartenze, le
progressioni, in modo particolare. Ecco, così il gioco
del Catania sposta l’equilibrio quando bisogna
guadagnare terreno e avanzare verso la porta avversaria.
Izco fa la differenza, adesso sì. Che si avverte soprattutto
quando non può giocare. E, allora, si rimpiange,
si recrimina. Si impreca. Ma quando torna
Mariano? Mai se n’è andato, mai ha lasciato la
barca in acque torbide.
Sabato, De Canio, che è un allenatore che li preferisce
sani (a meno di clamorose emergenze) ha lasciato
Izco in panchina. Scelta prudente, ma poi
quando la battaglia infuriava, eccolo di nuovo in
campo a metterci la faccia, soprattutto i piedi, anche
quello che fa male.
C’è un particolare strano, stranissimo, a parte quella
voce di due stagioni fa che lo voleva nel mirino
della Roma. Izco non ha mai avuto mercato, in
Italia. Due i motivi: o le presunte acquirenti sanno
che il Catania non lo molla, neanche a un gruzzetto
di milioni. Oppure sa che Catania è a patria
ideale per argentini della prima era come lui e
che la volontà di spostarsi, con il passare delle stagioni,
viene sempre meno.
Izco e il Catania. Sentite queste parole di repertorio,
ma attuali. Perché Mariano, in pubblico esprime
grosso modo un paio di concetti e da quelli non
si discosta in modo traumatico: «Grazie al Catania
ho conosciuto un mondo calcistico favoloso e molto
quotato tecnicamente. Mi sono integrato in
gruppo grazie alla fiducia della società. Ho imparato
a vivere lontano da casa, per la prima volta,
coccolato da una città che è bellissima e che per il
calcio soffre e gioisce ogni giorno, senza mai fermarsi.
Ecco perché dico che qui resterei per sempre,
fino a quando mi… sopporteranno».
E Izco, da gregario, è diventato capitano. Bella scalata,
meritata, perché nessuno regala in questo
mondo. Nessuno.
Buongiorno a tutti….
Ciao Giorgio,
Peruzzi una spinta sulla fascia destra, da quello che ho letto è molto bravo poi sarà il campo a giudicarlo.
buongiorno a tutti ciao giorgio e joe Stampa: Leto arma in più, Izco non s’arrende mai
La generosità mostrata contro l’Udinese è indice di una condizione fisica il miglioramento. Per il Catania, ritrovare al meglio Sebastian Leto potrebbe significare una preziosa arma in più sulla quale contare d’adesso in avanti. Chi recupera, come Leto, e chi non molla mai come Izco. Il capitano gioca sopra il dolore. Questi i punti chiave dell’odierna rassegna stampa.
:sciarpa: :sciarpa: :salve: :salve:
L’arma in più (La Gazzetta dello Sport)
Adesso c’è anche Leto per il rilancio Catania
Venti minuti intensi con l’Udinese hanno sancito il recupero dell’attaccante argentino. Pulvirenti: «Fiducia nel suo valore»
“Zitto zitto (in tutti i sensi, perché non parla) Sebastian Leto si avvia verso il recupero della condizione. I primi segnali di enorme vitalità, l’attaccante argentino, li ha messi in mostra durante CataniaUdinese. A segnare il ritorno alla vittoria dei rossazzurri, con il suo contributo nelle due fasi di gioco, anche il giovanottone, che poi è stato il primo acquisto stagionale. Una ventina di minuti ad alta intensità per dimostrare che il periodo per ripresentarsi al grande calcio sembra quello giusto. Pazienza Il primo, ovviamente, a chiedere pazienza ai tifosi, in un momento di scoramento per le due sconfitte esterne consecutive del Catania è stato il presidente Antonino Pulvirenti: «Leto è un grande giocatore, ma sta smaltendo un infortunio. Visto che occorre del tempo per ristabilirsi, visto che il suo valore non si discute, tanto vale avere fiducia e attendere il momento giusto. Senza fretta alcuna». In effetti Pulvirenti, che controlla giorno per giorno l’andamento del lavoro sul campo principale di Torre del Grifo, ha parlato con medici, preparatori, tecnico e sa come il Catania stia scandendo il ritmo di un rientro che darebbe una marcia in più.
ALLENATORI: PARADOSSO CHIEVOMILAN E L’ESEMPIO VIRTUOSO DEL SASSUOLO (La Gazzetta dello Sport)
“Il mondo va alla rovescia anche in serie A. Dopo lo 00 di ChievoMilan accade che gli ultimi della classe decidono di cambiare allenatore, mentre la grande decaduta rossonera sceglie di non scegliere, lasciando in bilico Max Allegri. In altri tempi si sarebbe detto che a Milano ha vinto la forza del club, coerente nel difendere il progetto estivo, Purtroppo non è così. In casa Milan i lavori in corso sono di ben altra portata e la posizione del tecnico passa fatalmente in second’ordine. Così la sofferta coerenza milanista aiuta a tener bassa la media dei cambi in panchina in questa stagione. In attesa che la Samp indichi il nome del sostituto di Delio Rossi, il conto è presto fatto: Gasperini ha rilevato Liverani al Genoa con risultati eccellenti (ben 13 punti in 6 giornate), mentre a Catania De Canio si sta barcamenando bene nel post Maran e ora al Chievo confidano sul ritorno di Corini dopo la toccata e fuga di Sannino. Quindi sono 4 gli avvicendamenti dopo 12 turni. Proprio come un anno fa di questi tempi. Di sicuro la bagarre in coda sta condizionando non poco i dirigenti. Quest’avvio di torneo insegna che la lotta per la salvezza terrà sul filo tante società, incluse quelle che negli ultimi anni avevano allontanto determinate incertezze. E le ultime fiammate ne sono la riprova. Perché la storia non cambia, nonostante i buoni propositi. L’anello debole resta quello che nella considerazione di tutti deve essere l’uomo forte, il custode dello spogliatooio, lo stratega in campo. :sciarpa: :salve:
buongiorno a tutti fratelli dal cuore rossazzurro ciao joe e giorgio rossazzurro a vita e tuttu u restu da cumacca Finalmente è arrivata! Si è fatta attendere per sei giornate ma alla fine il Catania è riuscito a ottenere la seconda vittoria in campionato contro una Udinese sprecona e combattiva fino al triplice fischio finale. Sebbene la squadra affidata a De Canio sia ben lungi dall’aver raggiunto la forma migliore e dal modo di giocare che le aveva permesso di concludere la stagione scorsa in ottava posizione, dalla partita contro i friulani sono emersi degli aspetti positivi che lasciano ben sperare per il prosieguo del torneo e che permettono di fare alcune valutazioni sul rendimento dei giocatori.
La situazione degli indisponibili è, purtroppo, ben nota. Con l’infortunio di uomini chiave come Spolli, Bellusci Barrientos, Bergessio, oltre che di Plasil, Monzon e del solito Peruzzi, mister De Canio si è visto costretto a ridisegnare gli schemi di una squadra che ha già cambiato parecchie pedine durante il calciomercato estivo.
Ed è proprio da questa circostanza sfortunata che sono arrivate le principali sorprese di questo inizio di stagione, infatti giocatori molto giovani che in “tempi normali” avrebbero avuto a disposizione un minutaggio limitato, hanno inanellato una serie di prestazioni eccellenti, dimostrando di avere tutte le carte in regola per giocare con continuità nel campionato di massima serie.
Uno di questi è, certamente, Norbert Gyomber, nazionale slovacco prelevato quest’estate dal Dukla Banska Bystrica per 350.000 euro. Gyomber fin dall’esordio contro il Cagliari il 19 ottobre scorso ha dato prova di essere un difensore coriaceo nonostante i “soli” 74 chilogrammi di peso, difficile da superare, con un ottimo senso della posizione e anche un buon piede destro.
Forse a tratti è sembrato un po’ insicuro, soprattutto nel match contro la Juventus dove ha commesso qualche fallo dettato dall’inesperienza ma, col tempo e sotto la guida di difensori esperti come Legrottaglie e Spolli, può migliorare e diventare un punto fisso della difesa rossoazzurra.
L’altro giocatore che ha colpito per le sue performance non è un nuovo arrivato, può essere considerato una riscoperta. All’anagrafe Sergio Gontán Gallardo, Keko sui campi di calcio, è un tesserato del Calcio Catania dal 2011 quando è arrivato a parametro zero dall’Atletico Madrid. In passato non è riuscito a trovare spazio, chiuso da mostri sacri come Gomez e Barrientos e, per questa ragione, la società ha preferito mandarlo in serie B, a Grosseto, per fare esperienza. Tornato alla casa madre ha bagnato il suo esordio in serie A con un gol, il 24 febbraio 2013 contro il Parma.
Quest’anno i minuti in campo sono aumentati e, finora, sta facendo di tutto per meritarseli. È veloce, sa puntare l’uomo e riesce a crearsi bene gli spazi nelle fasce. In qualche occasione è arrivato vicino al gol. Se continua così può diventare il nuovo Papu.
Passando alle note dolenti, le considerazioni da fare sarebbero tante per cercare di spiegare questo inizio di stagione deficitario del Catania. Si potrebbe dare la colpa alla cessione di numerosi titolari, alle scelte dell’allenatore e a quelle dei dirigenti, o anche alla preparazione atletica sbagliata che ha portato l’infermeria a riempirsi come non mai.
Ma un fatto è certo: fino a prova contraria sono i giocatori a scendere in campo e, indipendentemente dalla formazione e dagli schemi, sono loro con le loro prestazioni a decidere l’esito dell’incontro. Quello che è mancato al Catania in queste prime partite è proprio questo: il gioco. E il settore che ha sofferto maggiormente è il centrocampo con Almiron e Guarente, in particolare, che sono parsi in difficoltà rispetto ai loro compagni; troppo lenti nelle ripartenze e nel supportare le manovre d’attacco, troppo disuniti quando si tratta di coprire e dare una mano in difesa
Forse la squadra ha iniziato il campionato cullandosi eccessivamente sugli allori per i risultati dell’anno scorso e quello di cui ha bisogno è una scossa a livello emotivo. In quest’ottica la vittoria con l’Udinese potrebbe rappresentare un degno punto di svolta e la partita col Torino al rientro dalla pausa ci potrà dare molti segnali a riguardo.solo catania tutto il resto e noia :sciarpa: :sciarpa: :sciarpa: :salve: :salve: :salve:
speriamo faccia bene… :sciarpa: 🙄 :sciarpa:
Buonasera raga’!!!
Ciao joe, Angelo, rossazzurro a vita e elefante rossoazzurro!!! :salve:
Piedi a terra e pedaliamo con i Nostri ragazzi!!!
Notte a tutti!!! :sciarpa: 😆 :sciarpa:
“Facciamo la corsa solo su noi stessi. Ogni gara può significare tanto. Prima ci avviciniamo ai venti punti – dico prima che termini l’andata -meglio è. Poi qualche punticino in più dopo il giro di boa lo riusciamo sempre a fare. La classifica è molto corta. Ci sono dieci squadre in quattro punti. Dobbiamo pensare a noi stessi ed vincere più partite possibile.11 punti in 7 partite mi sembrano pochi almeno 20 prima che finisce la prima fase di campionato :salve: :salve: :sciarpa: :sciarpa:
Il Catania potrà volare solo dopo il completo recupero di Peruzzi e Leto che dovrebbero permettere un gioco vario e veloce sulle due fasce.
I Catania ha risentito in questo campionato prevalentemente della mancanza di Marchese e di Gomez più di Lodi,perchè nessuno degli attuali giocatori ha la capacità fisica e tecnica di ribaltare il fronte in velocità per le ripartenze che tanti punti ci hanno regalato lo scorso anno.
Comunque, si sapeva che questi due giocatori sarebbero stati pienamente disponibili solo alcuni mesi dopo l’inizio del campionato..
Speriamo che i due in questione riescano ad ottenere una condizione ottimale in fretta, perche farli giocare non pronti, potrebbe essere pericolosissimo per i giocatori e per il prosieguo del campionato .
A mio giudizio il rendimento di questi due giocatori, che in pratica ancora non hanno giocato ed il miglioramento della condizione atletica generale permetteranno l’inversione in positivo del campionato del Catania.
Sempre forza Catania.