Ai microfoni di Sky Sport con Peppe Di Stefano: “Sono tanti i motivi di questa stagione storta. Soprattutto credo di aver fatto il grave errore di aver voluto trattenere a tutti i costi certi giocatori, mentre invece avrei dovuto lasciarli andare e non farli restare”. Ma l’analisi non si ferma qui: “Tenere alcuni giocatori a tutti i costi è una cosa che non paga. E’ stato uno degli errori che sicuramente non rifarò più. Non faccio i nomi perché non mi va di restare in Serie B. Ancora non siamo retrocessi, né ci sentiamo retrocessi. Questo è fuori di dubbio, ma gli interrogativi a questo punto vengono, è inevitabile”.
Poi un retroscena: “Pablo Cosentino non ha avuto lo spazio che merita, si è occupato solamente del mercato, invece avrà ancor più spazio. Soltanto l’Inter non è andata in Serie B. Può succedere a tutti, non c’è nulla di allarmante. Se dovesse accadere ciò, però, è cadere bene”.
23 Commenti per “Pulvirenti torna a parlare”
Spiacenti, i commenti sono chiusi.
Buongiorno a tutti pari!!!!
Cosentino sarà il NUOVO PRESIDENTE, ancora non l’avete capito!!!!!!!
Lha fatto capire pure pulvirenti, più chiaro di così….
Innanzitutto devo puntualizzare 2 cose su chi a scritto l’articolo che adesso incollo: 1 non è el toro ma è el lavandina 2 i nostri colori non sono rossoblu ma sono “ROSSAZZURRI”!!!!
TMW – Catania, Bergessio pronto a restare in
Sicilia
18.04.2014 08.30 di Cristina Guerri
articolo letto 1643 volte
“Voglio restare a Catania”. Il Gonzalo
Bergessio pensiero si muove su questa strada.
La strada della fedeltà, del rispetto verso il
club che lo ha portato in Italia. Nonostante i
grandi club abbiano più volte bussato alla
sua porta, l’argentino, o meglio el toro, ha
sempre preferito restare fedele ai colori del
club etneo. Roma, Fiorentina, Lazio sono solo
alcuni dei club interessati all’argentino. Anche
in caso di retrocessione la volontà sarà quella
di restare a Catania, e di riportare il club ai
fasti di un tempo. Troppo presto, però, per
capire come le diverse situazioni di mercato si
evolveranno, soprattutto se ci sarà la Serie B
da affrontare. Bergessio nel frattempo,
nonostante le infiltrazioni che lo hanno
costretto a stringere i denti domenica dopo
domenica, continua a lottare per la salvezza e
per la maglia rossoblu cucita addosso come
una seconda pelle.
Ora, o i giornalisti scrivono tutto il contrario di quello che dice pulvirenti o è lui che è diventato un grande minkiataro!!!!!! Fte attenzione alle ultime righe che parlano di cosentino e gli ultra andati a torre del Grifo……
CATANIA, contro la Samp non è ancora certo
sostegno ultrà
17.04.2014 16:50 di Stefano Ricci
Dirigenza nel mirino dei tifosi che puntano
l’indice maggiormente sul presidente del
Catania Antonino Pulvirenti e sul suo vice
Pablo Cosentino accusati di aver aver
sbagliato la campagna acquisti e di una non
adeguata gestione della squadra. Troppi errori
sono stati commessi a giugno e a gennaio
dall’ex agente argentino. Mai il Catania nelle
precedenti gestioni, con Lo Monaco prima e
poi con Gasparin, aveva tesserato giocatori in
prestito secco o addirittura fatto giocare
calciatori già ceduti. E’ successo quest’anno
con Plasil e Andujar e i risultati sono evidenti.
Stravolta quella filosofia societaria che aveva
dato lustro al club etneo con otto anni
bellissimi costellati da successi e record uno
dietro l’altro. Il ciclo è finito. Di questo se ne
sono resi conto anche gli ultrà che (come
evidenziato stamattina) ieri si sono presentati
in sede per far sentire la loro voce. Il
portavoce degli Ultras ha spiegato alla
squadra le ragioni della protesta e i motivi per
cui il sostegno potrebbe venire a mancare
nelle prossime settimane. Alla squadra è stato
richiesto maggiore impegno ed è stata sfogata
tutta la frustrazione accumulata. Cosentino
entrando in sala video in un secondo
momento è stato preso di mira dai tifosi. Ne è
nato un acceso diverbio verbale finito con
parti molto distanti. Contro la Sampdoria non
è ancora certo il sostegno dei tifosi della
Nord.
Ultras-squadra, duro faccia a faccia
di Andrea Lodato
Un gruppo di tifosi ha fatto irruzione a Torre
del Grifo e si è confrontato con giocatori,
tecnico e alcuni dirigenti. Dal caso Andujar
alle parole di Pellegrino a Linate, sino alle
scelte future della società etnea
Torre del Grifo (Mascalucia). Se ne sono
andati così come erano arrivati. Con le facce
incazzatissime, cantando e replicando
all’infinito i loro slogan, i loro cori. La loro
rabbia. Comprensibile, già messa nel conto,
del resto, ma sino ad oggi contenuta,
controllata, gestita sino all’orlo della crisi
inevitabile. E’ esplosa ieri, all’improvviso,
come accadeva in altri tempi, quando dalle
urla delle curve e dal silenzio che seguiva,
scoppiava improvvisa la contestazione a
domicilio.
Non se l’aspettava nessuno quassù, al centro
sportivo del Catania. Squadra che aveva
appena cominciato un incontro per discutere
della prossima partita dopo avere rivisto i
video di Milano e quelli sulla Sampdoria. In
pochi secondi dentro la sala un gruppo di
tifosi, rappresentanti del gruppo “A sostegno”.
Un attimo di sbandamento generale, urla,
giocatori che zompavano in piedi con le facce
smarrite, un po’ increduli, un po’ spaventati. E
tifosi che si sono presentati subito e subito
hanno fatto capire che i toni del confronto
sarebbero stati alti, particolarmente alti.
Intendiamoci, toni, parole, confronto serrato,
anche urla e qualche vaffanculo. Ma niente di
più. La misura della contestazione è rimasta
nell’ambito del civile e del lecito. Punto.
Ma è stata dura, stavolta, anche perché i
tifosi per tutta la stagione hanno sostenuto il
Catanua, anche quando la squadra è apparsa,
francamente, distratta se non sbandata. Anche
quando il campo ha bocciato clamorosamente
chi provava a giocare al calcio, inutilmente
sostenuto da chi stava nelle curve. Anche
quando i giocatori sono sembrati fantasmi,
fisicamente a pezzi e incapaci di reagire sotto
i colpi degli avversari. E stavolta gli ultras
sono venuti a spiegare ai giocatori sino a
casa loro, casa del Catania, che si sono
sentiti traditi, forse anche presi in giro e che
certamente non sempre c’è stato rispetto per
la maglia, per la città. Per i tifosi. Ce n’è stato
per tutti.
Il caso Andujar.
Una stagione nell’occhio del ciclone, una
stagione globalmente infelice per il portiere.
Capita, certo, anche se un campionato in
chiaroscuro del portiere per una squadra è un
grande problema. I tifosi hanno chiesto conto
e ragione ad Andujar di certi atteggiamenti
tenuti in alcune partite, gesti rivolti alla curva,
quasi come se volesse snobbare parole e
contestazioni che arrivavano dai tifosi. Per
quel che se ne sa, ovviamente è trapelato
assai poco del confronto che c’è stato tra
giocatori e tifosi, il portiere ha spiegato che
contro il Napoli aveva sentito una
contestazione preventiva che gli aveva fatto
male. Che dire, che rispondere? I tifosi hanno
ricordato al portiere incertezze, errori, passi
falsi e il risultato in classifica del Catania:
ultimo. C’è ben poco da spiegare, quanto
meno un po’ di rispetto e di considerazione, è
stata la richiesta urlata in faccia. Tifiamo.
Pretendiamo, contestiamo.
Le parole di Pellegrino.
Il dopo partita di Milano ha avuto un seguito
sgradevole, frutto di quello che si può
etichettare come un gigantesco equivoco,
provocato dal momento di delusione e di
rabbia generale. All’aeroporto di Milano,
infatti, un tifoso catanese solitario mentre la
squadra scendeva dal pullman, ha contestato
con qualche applauso di scherno. Niente di
più. Qualche giocatore, però, stava
rispondendo ed è intervenuto il tecnico,
Maurizio Pellegrino. E qui, in un botta e
risposta, Pellegrino ha urlato al tifoso, che
diceva di essere arrabbiato, che incazzati
erano anche tutti loro e che lui forse non
sapeva con chi stava parlando.
Nessun atto di presunzione o di arroganza,
era chiaro a tutti conoscendo l’equilibrio e
l’intelligenza di Pellegrino. Ma i tifosi hanno
voluti chiarire anche con Maurizio, dicendo
che in questi momenti, al di là del fatto che
retrocedere non piace a nessuno, ad avere
diritto ad essere incazzati sono solo i tifosi,
unici davvero a pagare non uno, ma tanti
prezzi insieme per la debacle della squadra.
Soffre la società, soffre l’allenatore, soffrono i
giocatori, ma sono professionisti, manager,
dipendenti. Loro sono quelli che pagano per
andare allo stadio, quelli che pagano per
andare in trasferta, quelli che pagano se
sbagliano. E loro, e solo loro, quelli che
realmente difendono al di là di ogni risultato,
di ogni vittoria e di qualunque sconfitta,
l’onore, l’orgoglio, la città. Discorso chiaro,
non provate a negare anche il diritto di
contestare, di manifestare la rabbia, la
delusione, perchè sarebbe come gettare
benzina per spegnere un incendio già
divampato.
La linea della società
Nella sala dove hanno fatto irruzione gli ultras
del Catania c’era anche il vice presidente,
Pablo Cosentino. Quale migliore occasione
per guardare in faccia il dirigente rossazzurro
e chiarire un paio di concetti fondamentali per
il presente e per il futuro. Anche per
Cosentino nessuno sconto e parole chiare
elevate alla massima potenza.
Mancano cinque partite e il Catania le deve
onorare tutte. Nessuno si illuda che ci sia una
diserzione di massa, perchè i tifosi ci saranno,
per controllare e verificare in ogni partita chi
ha voglia di metterci ancora un po’ di cuore,
un po’ di coraggio, e chi invece sta già
pensando ad altro. Queste partite, hanno
detto i tifosi a Cosentino, servano alla società
per capire chi può restare nel nuovo Catania e
chi, invece, ha abbondantemente fatto il suo
tempo e deve essere lasciato libero di
andarsene. Anzi va mandato via rapidamente
e senza indugiare.
Onorare la maglia, non infangarla, non
aggiungere discredito a quel che già è stato
accumulato. Società e giocatori, hanno urlato
i tifosi in faccia a Cosentino e agli stessi
atleti, sappiano che sono sotto stretta
osservazione, che si comincia a capire in
queste settimane, in questi giorni, in queste
ore chi può e chi deve restare e chi ha fatto il
suo tempo a Catania. La società faccia scelta
precise ed inequivocabili e spieghi quanto
prima, esattamente e nel dettaglio quali sono
i programmi che ha in mente. Così, hanno
detto gli ultras, valuteremo, capiremo,
decideremo. E come sono arrivati se ne sono
andati, «per l’onore di Catania siamo qua… ».
Non è volata una mosca per una ventina di
minuti a Torre del Grifo, ma non è caduto per
terra nemmeno un bicchiere… Chiaro?
*articolo pubblicato sull’edizione odierna de
La Sicilia
ciao motteocifalotu nulla da dire condivido l’articolo del post n.3 forzacatania sempre
mi sono sbagliato a furia di leggere il post n .4 condivido in pieno
Più poteri a Cosentino? Ovvero un vice-presidente più simile ad un direttore generale. Il modello somiglia a Galliani-Milan (ma senza Barbara, per adesso). Pulvirenti torna indietro su alcune scelte strutturali e progetta così di risolvere le contraddizioni sorte nel corso della stagione ed anche della sua più recente intervista, concessa a Sky..
Il Catania si rinnova.. per il terzo anno consecutivo. Due stagioni di transizione per pianificare, progettare, iniziare a realizzare, sistemare il vero ‘dopo Lo Monaco’: un periodo che sia caratterizzato da equilibri dirigenziali stabili, fondato sulla programmazione di obiettivi ambiziosi (infrastrutturali e sportivi) raggiungibili solo a fronte di continuità operativa e scelte condivise.
Poteva esserlo già la parentesi Gasparin, se ampliata nel tempo? Nessuna certezza, ma un ‘forse’ ottimista è d’obbligo anche volendo considerare l’annata dei record al netto del traino dei dieci anni di gestione precedenti. Tuttavia i progetti futuri di Pulvirenti erano diversi, e talmente ambiziosi che neanche la gloria dell’ottavo posto lo indusse a scendere a compromessi con le certezze già in tasca.
Via il direttore generale! Figura giudicata obsoleta dal presidente del Catania. Arriva un (ex) procuratore, Pablo Cosentino, al quale viene assegnata la carica di vice-presidente e la delega sul ‘calciomercato’. I compiti di ‘campo’ e ‘spogliatoio’, prima inglobati nelle mansioni del direttore generale, vengono assegnati a Pippo Bonanno, Orazio Russo (ma in parte ricadono anche sull’allenatore).
Frammentato il potere del direttore generale, effetto collaterale (?) è l’emergere predominante di quello del presidente. Gli effetti, tuttavia, prendono la direzione opposta dei progetti. Solo una questione di abitudine e rodaggio? Col senno di poi, no. L’imprevisto? Dall’esterno, il confine tra le mansioni delle nuove figure, oltre al peso d’ognuna sul piatto delle decisioni, appare poco chiaro sin dapprincipio.
“E’ stato un errore trattenere a tutti i costi alcuni giocatori”, lo afferma Pulvirenti nella stessa intervista in cui, convinto della bontà del calciomercato condotto da Cosentino, sfida le platee critiche sul vicepresidente: “Qualcuno mi dica quali errori ha commesso, dove non ha saputo operare..”. Ma “delle due una”: si parla sempre di calciomercato! Ed allora sì che sorgono gli interrogativi sul presente e sul futuro.
Cosentino porta i giocatori, ma chi stabilisce quali servono? A chi il delicato compito della gestione dello spogliatoio? Se Cosentino promette ‘campo’ al giocatore, chi ne discute col tecnico? Chi sceglie il tecnico? E così via. Lunga è la catena di comando, troppo. Troppe le cosiddette ‘zone di conflitto’, quelle tipiche della pallavolo: “Vai tu? Vado io?” non va nessuno (o finisce in testa contro testa), palla a terra : punto avversario.
Via gli interrogativi allora! Come? “Più poteri a Cosentino, di campo e di spogliatoio”. E’ questa la soluzione escogitata da Pulvirenti per ridurre le zone di conflitto: dar la possibilità a Cosentino di chiamar palla: “Mia!”. Che significa aggregare nuovamente il potere su di una persona, una figura che ha sostanza simile al direttore generale ma la forma (non obsoleta) del vice-presidente. Un po’ come Adriano Galliani nel Milan (senza una Barbara, per adesso).
D’altronde, lo ricordava lo stesso Pulvirenti in passato: “Siamo in una terra in cui la sostanza conta più della forma”. Ed ammettere il vero sbaglio conta meno che averlo compreso, e risolverlo. Dietrofront, avanti march!
buongiorno a tutti ragazzi…oramai abbiamo capito l’andazzo di quest’annata sfortunata,e l’unica cosa che chiediamo da tantissimo tempo sono risposte chiare e precise,ma che ancora non abbiamo avuto la possibilità di sentire…chissà quanto a lungo dovremo aspettare,e se chi di dovere farà mea culpa all’istante…
buona giornata
Buongiorno a tutti….
Ma io non ci sto capendo più niente, ma questi argentini avranno fatto una magia al Presidente…..
Hai bevuto troppo Matè, Presidente torni quello di prima e fai un cambiamento radicale, mandando via tutti….
Solo cosi possiamo risalire.
Joe pulvirenti non avi chiu soddi!!!
Ormai non conta più niente, la gente purtroppo va a comando da chi c’è li ha i soldi, e cosentino guarda caso dal nulla diventa vicepresidente!!!!
Strategie per ottenere quello che si vuole cene sono tante, ma se non hai soldi non vai da nessuna parte, conquistare un regno comprando la dignità, di chi lo popola, lo fa diventare mercenario, con lo scopo di avere adesso con poco e dopo guadagnarci tanto!!!!!!
CATANIA, i convocati per la Sampdoria
18.04.2014 12:34 di Redazione ITA Sport
Press Twitter: @ItaSportPress
Fonte: calciocatania.it
Al termine di un’intensa seduta d’allenamento,
svolta in mattinata a porte chiuse a Torre del
Grifo e seguita dalla conferenza pre-gara, il
tecnico del Catania Maurizio Pellegrino ha
convocato 22 giocatori. Rossazzurri in ritiro
da stasera, in vista della sfida in programma
domani alle 15.00 allo stadio “Angelo
Massimino” contro l’U.C. Sampdoria, gara
valida per la trentaquattresima giornata del
Campionato Serie A Tim 2013/14 (all’andata,
8/12/2013, Sampdoria-Catania 2-0: st 9′
Eder, 32′ Gabbiadini).
Questi gli atleti a disposizione:
Portieri –
21 Andujar, 1 Frison.
Difensori –
22 Alvarez, 34 Biraghi, 31 Cabalceta, 33
Capuano, 24 Gyomber, 6 Legrottaglie, 18
Monzon, 2 Peruzzi, 3 Spolli.
Centrocampisti –
28 Barrientos, 19 Castro, 13 Izco, 10 Lodi, 8
Plasil.
Attaccanti –
9 Bergessio, 23 Boateng, 7 Fedato, 26 Keko,
11 Leto, 32 Petkovic.
a questo pseudopresidente, deludente e votato ai fallimenti (oltre che alle smentite delle smentite), bisogna fargli capire che a Catania, l’anno prossimo, Cosentino NON LO VOGLIAMO. IN TUTTI I MODI!
Allora sto pellegrino ie bestia!!!! Se le cerca, invece di calmare le acque lui le agita ancora di più!!!! Non ha il coraggio nemmeno di chiedere scusa a chi a il diritto di criticare……..
Leggete, siamo alla frutta!!!
CATANIA, furia Pellegrino: “Quel tifoso a
Milano ha offeso tutti. Batteremo la Samp per
credere nel miracolo”
18.04.2014 12:50 di Redazione ITA Sport
Press Twitter: @ItaSportPress
Il tecnico del Catania Maurizio Pellegrino alla
vigilia di campionato che vedrà i rossazzurri
impegnati al Massimino contro la Sampdoria,
è intervenuto in sala stampa per analizzare i
temi del match. Queste le dichiarazioni
raccolte da Itasportpress.it
Tifoso – Importante sarà domani avere uno
stadio gremito. Ritrovare il sostegno potrebbe
essere un motivo di condizionamento per noi.
Quando non li abbiamo sentiti vicino abbiamo
sofferto. Comunque sia dobbiamo giocare la
partita e cercare di vincerla al di là di tutto.
La vicenda del tifoso a Malpensa la rivedo
così: chi mi conosce sa perchè ho reagito
così. Questa persona che ha avuto un minuto
di grande pubblicità, ha mancato di rispetto a
me e ai tifosi. Io alla maglia sono legato e ho
dato e conservo cose che nessuno si deve
permettere di mettere in discussione. Ne uno
che non conosco che dice di non conoscermi.
Sampdoria – Dobbiamo essere più incisivi in
fase offensiva domani. Dobbiamo fare più
punti possibile in queste ultime 5 partite e poi
alla fine fare i conti.
Capitano – La fascia a Barrientos contro il
Milan è una scelta mia perché ho voluto da
Pitu maggiore senso di responsabilità.
Vedremo domani a chi la consegnerò.
Formazione – Spolli resta incerto fino a
domani.
Pulvirenti – Ieri ha detto cose giuste il
presidente parlando di futuro e di orgoglio che
bisogna avere indossando questa maglia.
Emozione – Proverò più emozione domani
entrando al Massimino che quella che ho
vissuto a San Siro.
Futuro – Non ho parlato con la società per la
prossima stagione. Io ho tutto da perdere
perché se dovessimo retrocedere mi sentirei di
aver fallito e sarei pronto a mettermi da parte
e tornare al settore giovanile che resta uno dei
migliori d’Europa. Io rispetto agli altri
allenatori ho un vantaggio: aver indossato la
maglia di questo club. La B? Non parlarne è
da stupidi bisogna essere consapevoli del
momento di difficoltà però speriamo di
chiudere la stagione ottenendo il massimo e i
miracoli nel calcio esistono.
Domani penso che gli daranno il benvenuto a sto cretino montato di testa…
Ciò che dovevo dire l’ho scritto abbondantemente ormai, lo dico io ma lo dice tutta una tifoseria, cosa c’è sotto non si sa ne si saprà mai.
Dobbiamo subire e accettare passivamente , non c’è altro da fare.
Comanderà sempre più l’argentino, rassegniamoci.
Buonasera raga’!!!
Adesso non mi va di commentare, lo faro’ al termine di questo “disgraziato” campionato!!! 😥
Notte a tutti!!! 😐
Bho in tutto questo mi viene di fare una riflessione
mettiamo caso che davvero sta societa passi all’argentino
che cazz di utilitá ne può avere a mandare sempre piú giù il catania
io penso che se vuole fare un affare dovrebbe invece tenere il catania nella massima serie
per poi tentare di sfornare talenti da vendere a caro prezzo
questa e l’unica per fare soldini
il contrario mi sembra solo
masochismo
se poi per fare denari si deve fare il contrario
allora mi sa che mi sono perso qualcosa
vedete; con cosentino si fanno belle vacanze in Argentina. Sono amici. Il CT può scendere anche in serie “C”; non gliene frega niente!!!, c’è il Centro sportivo che fa Bussines. Parlate con quelli di Acireale. Il lupo cambia il pelo……
Buongiorno raga’!!!
Ciao angelo (stamattina spesa pasquale 😥 ), lux e peppe61!!! 😉
lux, mi trovo d’accordissimo con te!!!
Come giustamente scrivi, che senso ha affossare la Societa Calcio Catania da parte di Cosentino, sempre se e’ veritiero che “cacci” i soldini come socio di Pulvirenti?
Comunque staremo a vedere che succede quando finisce il campionato.
Buona giornata a tutti!!!
Buongiorno a tutti pari!!!!
Ciao lux, non hai capito???
Ne sta approfittando in primis perché la società che scende perde in prezzo di vendibilita e se ci sono problemi monetari da parte di chi la vende il prezzo scende ancora perché chi la vende con acqua alla gola si accontenta!!! Poi devi mettere che se cosentino ha messo dei soldi per pareggiare i bilanci allora pulvirenti fin’ora ha fatto il burattino perché già si può dire che se le presa la società e se fai 2+2 non ci vuole niente a far diventare dei leoni un branco di muli.
Metti che la discesa serva solo ha rientrare al progetto dello stadio visto che ci sarà l’aiuto della lega che ha varato con lo stato la legge sugli stadi (Cosa che ancora in serie A sembra un miraggio) che darebbe alla società la bellezza di 40mln di euro solo per costruire!!!!!
Metti che i diritti tv spettanti + qualche arretrato che faranno un altro bel gruzzoletto, che per forza devono liquidare, vuol dire soldi freschi aggiunti al cosiddetto paracadute che viene dato per chi retrocede dalla A per non fare fallire le società, mettiamo anche il patrimonio che aquisirebbe con il centro sportivo più i giocatori da vendere, mica stiamo parlando di niente!!!!! Queste sono manovre da volpi ma qui è evidente di un lupo assetato e spietato che alla fine si riempirà la pancia con niente e sopratutto grazie al suo branco di argentini……..
…
buongiorno a tutti fratelli dal cuore rossazzurro ciao giorgio ai fatto bene a farti la spesa pasquale io la devo fare in due tempi visto che sono in malattia forzacatania sempre
cari amici dobbiamo pretendere un confronto diretto con Nino Pulvirenti,deve apertamente dire quale sarà il progetto per la B,in questo momento com’è stato il suo stile non parla ,come quelli che hanno da nascondere qualcosa di inquietante.Solo un Presidente senza coglioni ha potuto fare quello che ha fatto Lui a Gennaio,volutamente non ha preso l’attaccante che serviva,questo per me non è stato mai un Presidente,alle angherie rispondeva sempre con le solite coglionate ,non ha mai sputato in faccia a certi arbitri che avevano già deciso la sconfitta del catania,vedi Bergonzi,per non dire che questi piccoli giornalai della Sicilia lo hanno sempre incensato per quei quattro biglietti,che schifo,dobbiamo stare zitti quando i palermitani ci ridono in faccia,almeno quel pazzo di Zamparini ha mantenuto la promessa,ma questo che farà?sta zitto,vedete che sta preparando WINJET 2.