Esistono pubblicità che sono definite belle e pubblicità abbastanza scialbe, ma tutte sono accomunate da un obiettivo unico che è quello di fissare nella memoria del consumatore il prodotto che si reclamizza.
Nella pubblicità della Vigorsol si vede una ragazza rammaricarsi per il suo amore lontano dicendo “amore mi manca tanto il tuo respiro” e subito dopo stappare una bottiglia dalla quale esce un vortice di vento che le cambia i connotati e mette totalmente a nudo il pappagallo appoggiato in alto su un trespolo.
Ecco, pensando che misera fine ha fatto la Lazio al Massimino in quel pappagallo totalmente senza penne della Vigorsol mi sembra di vedere l’aquila Olimpia, simbolo della squadra di Lotito, denudata dai rossazzurri senza alcun rispetto.
È vero, mancava Klose, e, come avevo scritto nell’articolo precedente, la Lazio senza Klose vale la metà e l’occasione diventava parecchio ghiotta.
Non basta però la sola assenza del bomber tedesco a giustificare il crollo della Lazio, semplicemente il Catania è stato quasi perfetto e ha mostrato una chiara superiorità sia atletica che dal punto di vista tattico.
Stavolta Maran non ha sbagliato niente e ha messo nel sacco il tanto decantato Petkovic. Certo il Catania è stato agevolato dal gran gol di Gomez dopo soli 9’ minuti e ha potuto svolgere il gioco che gli è più congeniale, quello delle micidiale ripartenze.
Lo stesso gioco che presumibilmente avrebbe svolto contro la Juventus se i sei “arbitri barzelletta” non avessero annullato il regolare gol di Bergessio.
Visto signori Agnelli e Marotta come la vostra dichiarazione “la Juventus anche con il gol concesso a Bergessio avrebbe vinto lo stesso” è diventata assolutamente priva di fondamento logico ? Con quella sacrosanta rete del Catania la Juventus avrebbe potuto vincere lo stesso, ma avrebbe potuto fare la stessa misera fine che ha fatto ieri la Lazio.
L’undicesima giornata di campionato si è aperta con la larga vittoria del Milan (si era già visto nel secondo tempo contro il Palermo come la formazione di Allegri fosse in grande ripresa) e con l’attesissimo scontro fra Juventus e Inter.
Ebbene tutta l’Italia ha potuto registrare altri due macroscopici errori a favore della Juventus (ma forse anche in questo caso «Tuttosport» e « Panorama» non li conteggeranno) che portano il totale annuo a 12 ( tanti quanti quelli che i bianconeri hanno avuto a favore nell’intero campionato 2011-2012 e nel mio prossimo articolo pubblicherò le classifiche aggiornate).
Il secondo errore, poi, ovvero la mancata espulsione di Lichtsteiner, è stato gravissimo perché non è casuale, ma voluto.
Tagliavento di fronte ad un intervento da rosso diretto ha fatto finta di niente e non si è sentito di ammonire il calciatore (già ammonito) e di espellerlo.
Per il suo comportamento ci sarebbero gli estremi per fermarlo per almeno quattro gare, ma sappiamo che non succederà niente.
I due errori, per fortuna, sono stati ininfluenti ai fini del risultato perché l’Inter ha vinto lo stesso e con grande merito portandosi a un punto dalla vetta.
Per il resto, incomprensibile la mancata vittoria del Napoli contro il Torino che fuori casa è ancora imbattuto.
Gravissima la sconfitta interna della Sampdoria di Ferrara (la sesta consecutiva) alla quale non gira niente per il verso giusto.
Come avevo ampiamente pronosticato, al quarto posto si è portata la Fiorentina di Montella che ha travolto un Cagliari che proveniva sì da quattro vittorie consecutive, ma con le prime tre per 1-0 ottenute anche grazie a una robusta dose di fortuna.
La Lazio, bastonata a Catania scende al quinto posto e precede di un posto e di due punti la Roma che nel posticipo serale ha cancellato dal campo un Palermo fin troppo inconsistente.
Nel prossimo turno c’è in programma il derby della capitale del quale esito (qualunque esso sia) potrebbe approfittarne il Catania se riuscisse a vincere la gara esterna contro il Cagliari
I rossazzurri, a quota 15, si sono ripresi quel settimo posto che compete alle loro potenzialità.
A pari punti del Catania ci sono l’Atalanta (penalizzata di due punti) e il Parma, battuto senza attenuanti a Pescara.
Nella parte sinistra della classifica è entrato, per differenza reti, il Milan che è a quota 14 in compagnia di Udinese che, come previsto, si è accontentata del pareggio a Bologna, e del Cagliari.
Dopo il Cagliari del vulcanico Cellino uno stacco di tre punti annuncia l’ingresso in zona retrocessione con due coppie: quella composta da Torino e Pescara a 11 punti (a proposito ma da Stroppa i tifosi del Pescara cosa pretendono?) e la coppia formata da Sampdoria e Chievo Verona a 10.
A 9 punti il Genoa che con Del Neri in panchina ha ottenuto la terza sconfitta consecutiva per 1-0 su tre partite, nelle quali in totale ha tirato in porta pericolosamente 5 volte (meno di 1 volta a partita). Per la sua arroganza Preziosi merita questo e altro.
Il Siena ha vinto la gara della disperazione e può ancora sognare la salvezza (che resta lo stesso quasi impossibile). Senza i 6 punti di penalizzazione del Siena all’ultimo posto ci sarebbe la coppia che attualmente occupa il penultimo posto, ovvero Bologna e Palermo con 8 punti, con i rosanero ultimi assoluti per differenza reti.
Dopo la serie utile di 5 partite (1 vittoria e 4 pareggi) il Palermo ha pagato pesantemente la voglia di riscatto della Roma. Anemici in attacco contro la penultima difesa del campionato e fragili in tutti i reparti i ragazzi di Gasperini non sono stati mai in partita e continuando così non sarà facile uscire subito fuori dalla zona pericolo. Senza penalizzazione del Siena, ultimo a 8 punti con il Palermo il Bologna, del quale da quest’estate dico che, Diamanti e Gilardino a parte, è ben poca cosa.
Ragazzi, ma ci pensiamo che il Catania ha perso 4-0 a Bologna, lo stesso risultato con il quale ha battuto ora la Lazio.
È la riprova che nel calcio non esistono risultati scontati, l’avete finalmente capito signori Agnelli e Marotta?
17 Commenti per “Vigorsol”
Spiacenti, i commenti sono chiusi.
Buongiorno raga’!!!
Buon commento Prof.!!! 😉 😉 😉
Il centravanti argentino Maxi Lopez , è stato sottoposto in mattinata ad accertamenti clinici che hanno evidenziato una lesione meniscale esterna del ginocchio sinistro. Maxi, rimasto strenuamente in campo malgrado l’infortunio occorsogli nei minuti iniziali della sfida con l’Atalanta, sarà visitato nei prossimi giorni dal consulente ortopedico di fiducia del Calcio Catania, società che detiene la titolarità del suo cartellino. Soltanto in seguito verrà sottoposto ad intervento chirurgico.
Povero Maxi spero che si riprenda presto.
Buona giornata a tutti!!!
Buongiorno a tutta la fratellanza rossazzurra.
Un paio di considerazioni mi spettano di diritto dopo tanta assenza… 8) 8) 8)
LA PRIMA:
Il calcio è lo sport più seguito dell’intero pianeta perchè a tutti è permesso di esprimere un parere e di sentirsi in qualche modo “autorizzati” a sputare sentenze… come dire: siamo tutti allenatori e chi non è d’accordo con me non capisce niente di calcio.
Lasciatemelo dire: non è così!
Bisogna sempre cercare di capire le ragioni degli altri e non avere la presunzione di possedere il dono della verità assoluta.
Lo sport più in voga a Catania ad esempio è da sempre quello del chiacchiericcio da cortile, in questo siamo imbattibili e un pò provincialotti lasciatemelo dire, insomma ni vagnamu sempri prima di chioviri… così accade sempre che ad ogni inizio di stagione ci sia una sorta di processo alle intenzioni e qualsiasi movimento venga fatto sia in entrarta che in uscita da parte della nostra dirigenza riceva dai soliti noti chiangiulini professionisti della lagnanza “critiche non autorizzate” ed assolutamente gratuite.
CAPITOLO ALLENATORE
Accade purtroppo da qualche anno ad ogni inizio di stagione che il Catania debba cambiare (per un motivo o per l’altro) allenatore, e che, come sempre, la scelta ricada su profili poco conosciuti, su vere e proprie scommesse; se escludiamo le “topiche” Giampaolo e Atzori il Catania ha sempre dimostrato che le scelte fatte in estate sono state il più delle volte azzeccatissime tanto e vero che dopo Catania gli allenatori che hanno transitato ai piedi dell’Etna (tranne quei due), sono andati ad allenare in società più prestigiose della nostra.
Il tanto bistrattato Maran (ad esempio), ad oggi non ha fatto assolutamente rimpiangere Montella e anzi, (secondo il mio modesto parere), ha dimostrato di sapere esattamente come muoversi e cosa fare del giocattolo Catania.
Se non fosse stato per alcune topiche arbitrali (ad esempio), il Catania visto giocare in casa piano piano, sta diventando con il passare del tempo, una squadra quasi imbattibile, difficile da affrontare, cinica e pronta ad affondare i colpi al momento giusto.
Questa squadra è pronta secondo me, a fare il famoso salto di qualità, che avverrà, nel momento in cui i nostri baldi giovanotti in pantaloncini e maglietta rossazzurra inizieranno a mentalizzarsi come squadra da zona Europa league e saranno capaci di invertire la tendezza negativa anche nelle partite giocate lontano dalle mura amiche.
Giudizio nettamente positivo su Maran per quanto fatto vedere fino ad oggi e per la sua umile e giudiziosa maniera di gestire la nostra squadra…
CAPITOLO AD
Con la ” prematura dipartita” del vecchio e ingombrante, filosofo del “so tutto io e guai a chi mi contraddice”, a Catania abbiamo dovuto subire il “calar delle tenebre” da parte di chi pensava che perdendo il “divin amministratore” fosse necessario il “de profundis” per la nostra amatissima squadra. Purtroppo per loro e per fortuna nostra, al cambio chi ci ha guadagnato è stata certamente la nostra amata società e di riflesso tutto l’ambiente rossazzurro; ma, non solo, il nostro Ninuzzu ha fatto vedere in giro di che pasta sia fatto e quanta capacità abbia messo in atto nello scegliere ancora una volta la persona giusta al momento giusto.
Chiudo la mia ampia riflessione non dilungandomi ancora e riservandomi altre considerazioni in un prossimo futuro.
Scusandomi della prolungata assenza dal sito per fatti personali e nella speranza che sia stato di vostro gradimento il mio rinnovato intervento nel nostro amato e sito.
Un abbraccio virtuale a tutti i vecchi amici del sito.
Forza Catania!
Buongiorno a tutti pari
Ciao prof dimmi cosa ne pensi e se collima con le tue
Ogni settimana Calciomercato.com fa il punto della situazione per analizzare i principali errori arbitrali in Serie A, aggiornando una classifica ‘virtuale’ senza sviste che tenga conto solo di quelle che hanno inciso sui risultati. Ovviamente il prodotto finale va preso con le pinze, in quanto ci sono troppe variabili in gioco.
La vittoria dell’Inter allo Juventus Stadium placa le polemiche sugli errori degli arbitri.
CLASSIFICA VIRTUALE (Squadra – Punti virtuali – Punti reali – Saldo):
Inter 23 27 (+4)
Juventus 23 28 (+5)
Roma 22 17 (-5)
Fiorentina 21 21 (0)
Napoli 20 22 (+2)
Lazio 18 19 (+1)
Catania 18 15 (-3)
Parma 17 15 (-2)
Atalanta 16 15 (-1)
Milan 13 14 (+1)
Torino 12 11 (-1)
Udinese 12 14 (+2)
Cagliari 12 14 (+2)
Pescara 11 11 (0)
Sampdoria 11 10 (-1)
Genoa 9 9 (0)
Bologna 8 8 (0)
Palermo 8 8 (0)
Chievo 7 10 (+3)
Siena 7 6 (-1)
Se poi penso che abbiamo perso 4 punti in due finali, Roma e Udine 😈 😈
Ciao Mariuzzu e bentornato come sempre mi piace quello che scrivi e fatti “vedere” più spesso
Lo dico da settimane un giornalaio se ne accorto
UN CATANIA INARRESTABILE – Anche qui, in pochi ci avrebbero scommesso dopo l’addio di Vincenzo Montella. Rolando Maran, debuttante a 49 anni, è riuscito però a continuare sulla traccia del predecessore, inanellando un avvio di campionato semplicemente pazzesco. Oltre ai 15 punti in classifica, infatti, non si può non tenere conto di un calendario che ha visto il Catania già contrapposto a Roma, Fiorentina, Napoli, Inter, Juventus, Udinese e Lazio. Se non era un avvio sulla carta da brivido, poco ci mancava. Eppure, i siciliani hanno ricominciato là dove avevano terminato l’anno scorso. Facendo anche meglio dell’avvio nella scorsa stagione, quando con Montella i punti erano 14. Una lunghezza in più, merito soprattutto di un Alejandro Gomez che in sole 11 partite ha già segnato il numero di gol prodotti l’anno passato (4) e non accenna a fermarsi. Il segreto? Oltre al dinamismo del reparto arretrato, la qualità da centrocampo in avanti: lì dove uno dei migliori registi del campionato (Lodi) ispira la velocità in ripartenza degli argentini Gomez, Barrientos e Bergessio. Parlare di sorpresa, in questo caso, sembra quasi riduttivo. Il laboratorio etneo, che da sei anni a questa parte non sbaglia un colpo, sembra già essere riuscito a superare la tempesta dell’addio di Pietro Lo Monaco. E non è una cosa da poco.
Un caro saluto a tutti gli amici tifosi.
Ciao Mario, bentornato.
Quest’estate ho scritto «La scommessa di Maran» perchè appunto di una scommessa si tratta: prendere un allenatore di quasi 50 anni senza nessuna esperienza di serie A. Ma le scommesse si possono anche vincere.
Ho sempre detto che Maran a me non piace, ma è un grande lavoratore.
Non è assolutamente vero che nelle undici gare ha commesso errori, sbagliano tutti gli allenatori,ma fin adesso sta dimostrando di non avere niente in meno di tanti suoi colleghi e va incoraggiato e sostenuto. Non dimentichiamo che l’organico del Catania è da settimo posto, mica è da retrocessione, se riuscirà a centrarlo sarà bravo, altrimenti con questa rosa a disposizione 98 allenatori su 100 sarebbero capaci di arrivare all’11° o 12° posto.
Ciao Vittorio la classifica virtuale che pubblichi, ricavata da Calciomercato com non differisce molto dalla mia, come potrai confrontare dal prossimo articolo. Anche nella mia classifica senza errori arbitrali la Juventus ha 23 punti e non 28, la Roma 22 e il Catania ne ha 18. Qualche piccola differenza si riscontra nei punti dell’Atalanta e del Milan io, per esempio ho considerato gravissimo non concedere sullo 0-0 il rigore al Milan in Milan- Atalanta per un fallo nettissimo di Carmona su Boateng, pertanto ho tolto due punti all’Atalanta e ne ho dato uno al Milan e poi ho considerato valido il gol di Montolivo nel derby con l’Inter.
Si tratta di piccolezze, ma nel conteggiarli come errori non ho considerato il mio parere ma quello del 99% degli opinionisti.
Buonasera raga’!!!
IL SUPERTIFOSO
Gino Astorina
Tuttu ’nta na vota, megghiu taddu ca’ mai»
Per il mio caro vicino di seggiola i problemi sono cominciati
all’ingresso tra i tornelli. Invano lo steward ha cercato di
fargli capire che non poteva entrare al Cibali con un vassoio
di pasticcini, lui ostinato ha urlato: «Ma lei u sapi pp’attruvari sta
pignolata ho dovuto chiedere il favore a mio cognato di
puttarammilla ri Missina».
A questo punto tutto era chiaro aveva confuso il dessert con la
protesta spagnola dei fazzoletti bianchi. Protesta che
effettivamente è andata in scena al Cibali, nel frattempo che il
dolce veniva consumato tra gli astanti. Finalmente sugli spalti,
l’aria elettrica della scorsa domenica e l’amaro di Udine era ancora
palpabile, fortunatamente i rossazzurri hanno immediatamente
ingranato la quarta e quando, all’ottavo minuto, Gomez infila un
tiro che staziona un paio di secondi sulla rete, ho sentito il suono
del vento, il calpestio dei tacchetti sull’erba dopo 35 secondi dal
fischio di Mazzoleni, perché nessuno dei presenti si è sentito
immediatamente di urlare al cielo la parola GOL.
L’ingenuità di un bambino ed il suo innocente grido di felicità ha
convinto noi “pagghioli” ad esternare la gioia. Lo stupore si è
impresso nella faccia dei presenti quando, addirittura il Catania ha
usufruito del primo rigore a favore della stagione e tutto avveniva
nella porta che una settimana prima ne aveva visto di tutti i colori.
Scusate ad essere sincero gli unici colori erano il bianco ed il nero,
spero non venga rimproverato per questa precisazione.
Addirittura è stato visto, giustamente dopo un bel po’ di secondi
una palla messa dentro ancora da Gomez, ad onor del vero era
difficile da giudicare se fosse entrata di un metro e mezzo o due!
Non si era arrivati al trentesimo del primo tempo ed i rossazzurri
avevano messo in carniere tre reti, non
eravamo in dieci uomini, non c’erano
cartellini gialli distribuiti su richiesta,
tutto sommato una domenica ideale per
noi, un po’ meno da parte del patron
Lotito, rimasto attonito in tribuna, non si
è mosso dal suo posto neanche per
prendere un caffè.
Il secondo tempo ha visto servire il poker
con Barrientos e chiudere definitivamente le speranze di rimonta
dei biancocelesti. La partita si conclude senza grossi scossoni, il
Catania ha ricevuto in una sola partita quello che gli è stato
sottratto nelle ultime gare, un rigore, un gol valido e na para di
punti. Meglio tardi…che mai!
Sogni rosso e azzurro a tutti!!!
buonasera a tutti fratelli dal cuore rosso e azzurro bentornato catanista60 “Catania grande squadra adesso. Maran meglio di Montella..”
Mariano Izco risponde alle domande di cronisti e tifosi: “Da piccola squadra siamo migliorati costantemente divenendo una grande squadra che può giocarsela contro chiunque. Il Cagliari gioca bene. Maran ha fatto meglio di Montella perché…”
MASCALUCIA (CT) – E’ il giocatore record in quanto a presenze in serie A con la maglia del Catania. E’ anche il solo sopravvissuto dal primo anno di serie A finora. Ha visto il Catania crescere, adesso, con la fascia da capitano al braccio, lo condurrà a Cagliari, alla ricerca di un risultato positivo che possa permettergli di rimanere nelle zone alte della classifica. Mariano Izco risponde quest’oggi alle domande dei cronisti e dei tifosi partecipanti alla rubrica Fai la tua domanda a..
“E’ una gara da ricordare quella di domenica. Mi sento bene fisicamente. avevamo voglia di riscatto dopo la Juventus. Non è stata solo fortuna esser riusciti a metter in difficoltà Inter e Juventus. La sfida contro la Lazio lo dimostra.
“Provo sempre gli inserimenti. Ad Udine è stata una bella gara. Dobbiamo star più attenti. Non è fortuna se il Cagliari ha vinto quattro gare di fila. Stanno facendo ottime cose. Con la Fiorentina hanno giocato bene ed hanno perso.
“E’ una mia caratteristica partire i sordina, guadagnarmi la fiducia del mister e giocare titolare.
C’è un centrocampista del Cagliari che, da collega, ti va di segnalare?
(domanda suggerita da Enrico)
Il Cagliari è una squadra tutta pericolosa. Conti è un centrocampista fondamentale per loro, fa girare la squadra.
“Mi piacerebbe arrivare il più lontano possibile con il Catania. Anche contro il Cagliari dobbiamo trasformare la rabbia in energia. Maran è stato più bravo di Montella perché ha gestito e migliorato il gruppo. Chiede a tutti di dar una mano alla squadra, siamo più coesi.
“Doukara è un giocatore bravo e giovane. Stia tranquillo, può far grandi cose in questo gruppo crescendo.
“Ogni anno miglioriamo tanto come società, squadra, gruppo. Siamo cresciuti bene e possiamo lottare contro tutti. Adesso siamo una grande squadra che può fronteggiare chiunque.
Commenti tutto il resto e noia 😉 😉 😉
ciao prof ottima disamina
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digg
CATANIA – Così il presidente Antonino Pulvirenti, intervenendo ai microfoni di Radio Sportiva, ha replicato alle dichiarazioni del direttore generale della Juventus, Marotta (leggi qui): “Si concentri su altre situazioni, Catania ha già dato. Stia lontano, perché la ferita è aperta e sanguina. L’importante è che lui non deve più parlare di Catania, fare dei paragoni o cose simili: i tre punti li ha presi basta. Ho sentito che ha detto avrebbe vinto lo stesso… Nulla di personale, ma stia lontano per cortesia”.
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MASCALUCIA (CT) – Non è un no, né un sì ma un forse. Gonzalo Bergessio ha riportato una semplice contrattura al polpaccio. Evenienza che l’ha indotto ad uscire dal campo, contro la Lazio, al fine di cautelarsi dalle lesioni che a questo avrebbero potuto seguire. Le condizioni dell’attaccante non destano preoccupazione ma saranno valutate nel corso della settimana. Il suo impiego contro il Cagliari resta pertanto in dubbio. Quest’oggi ripresa degli allenamenti, l’argentino ha lavorato in differenziato. Bellusci è rientrato in gruppo, una scelta in più previsione della sfida di sabato prossimo.
Martinho fa sfracelli. Donnarumma a secco. Vi ricordavate di Fedato?!
Panoramica sui tanti giovani rossazzurri in cerca di gloria nei campionati minori. Tre etnei sono stati impegnati nei posticipi della serie B programmati ieri, lunedì. Derby rossazzurro in Verona – Sassuolo 1-0 tra Raphael Martinho ed Andrea Catellani. Sia dal punto di vista del risultato collettivo che individuale, vince il brasliano.
“Mandorlini ha risposto con Crespo per Gomez e il 4-1-4-1 con Cacciatore a sinistra e Martinho (poi Rivas) avanzato”. MARTINHO 6 Soffre Troianiello, non è un gran difensore: meglio quando attacca. (La Gazzetta dello Sport).
“Martinho fa sfracelli” titola “Tuttosport” che al giovane brasiliano affibbia un bel 7: “Si mantiene basso, anche perché su quella fascia c’è Grossi. Quando sostituisce il compagno a sinistra fa sfracelli”. Note di cronaca: “Nella ripresa i veneti insistono: Hallfredsson si fa coraggio, Martinho sfugge a sinistra […] Martinho, intanto, con l’uscita di Gomez, agisce definitivamente da esterno sinistro, con Grossi trasferito sul lato opposto, mentre Cacia sparacchia alle stelle un assist di Crespo: non è serata di gol per il bomber di casa”.
Martinho 6,5 (35′ st Rivas sv): “Dall’altra parte Gomez e Grossi vengono meno alla puntualità in fase di accompagnamento, così tocca sguinzagliare a turno Martinho e Cacciatore“. (Il Corriere dello Sport)
Passando alle recenzioni sul Sassuolo e su Andrea Catellani, subentrato a partita in corso:
“Di Francesco al 25’ è passato al 4-2-4 con Boakye e Pavoletti centrali, Catellani a sinistra e Troianiello (poi Missiroli) a destra […] Occasioni? Missiroli di poco alto, Catellani a lato, Pavoletti di testa fuori: niente, per la prima volta l’attacco è andato in bianco”. CATELLANI 5,5 Non porta la vivacità che avrebbe dovuto dare (La Gazzetta dello Sport)
Valeri 5.5 (24 st Catellani 6) – Tuttosport “Di Francesco, in tutta risposta, aveva già inserito Boakye (per accompagnare l’azione di Pavoletti al centro dell’attacco) prima di inserire pure Catellani (per rafforzare le fasce). Proprio l’esterno mette i brividi, con un colpo di testa che lascia Rafael immobile: fortuna che il pallone scivoli a lato, soffiato lì dal tifo di casa”.
Catellani (24 st) 6 In 4′ sfiora due volte il pari – Il Corriere dello Sport: “Solo allora Missiroli e Catellani appena entrato (destro secco che lambisce il palo) insidiano seriamente il Verona. Che, ordinato nelle sue ripartenze, amministra l’1-0 con una discreta dose di rapidità offensiva.
Successo anche per il Modena di Federico Moretti, che viene dato sempre più vicino ad un ritorno a Catania, a Gennaio, a seguito delle belle prestazioni con i canarini allenati da Marcolin. A cadere, al Braglia, è la Juve Stabia (1-0). Anche lui entra dalla panchina.
Moretti 6; L’allenatore Marcolin frulla tre cambi di sistema fino al definitivo 4-2-3-1 coi cambi di Surraco, Moretti e Greco che portano più dinamismo”. La Gazzetta dello Sport.
Minarini 6 (7 st Moretti 6.5) – Tuttosport
Il Corriere dello Sport: Minarini 6 (7′ st Moretti 6); “Del tutto diversi i secondi 45′: il Modena si scrolla la paura e arriva in zona tiro per ben tre volte in 9, con Ardemagni, la più pericolosa al 6′, Lazarevic e Moretti. L’esuberanza modenese, dentro Moretti e Surraco, costringe Braglia ai ripari”.
Importante ribalta per un giovanisimo rossazzurro finora sconosciuto anche alle cronache. E’ l’attaccante 20enne Francesco Fedato, altra scoperta del Catania di Gasparin, prestato al Bari di Torrente ed andato a segno nel 2-1 con cui i galletti sono stati sconfitti a Livorno.
“Solo una volta il portiere livornese deve cedere, al 27’: respinge un tiro dell’immancabile Galano,ma non può intercettare la ribattuta di Fedato, 20 anni il 15 ottobre, entrato da 3 minuti, alla seconda presenza e al primo gol in B. Defendi 6 (dal 24’ s.t. Fedato 6,5) – La Gazzetta dello Sport
Defenti 6,5 (24′ st Fedato 6,5); “Il Bari accorciava le distanze al 26′ con il nuovo entrato Fedato che deviava in rete un lungo traversone di Dos Santos” – Il Corriere dello Sport
Defendi 6.5 (24 st Fedato 6.5) “Lo stesso Paulinho potrebbe chiudere i giochi al 24, poi sale in cattedra un super Fiorillo che dice ripetutamente no a Galano tre volte (ma al 27 non può nulla sulla ribattuta di Fedato) e Grandolfo” – Tuttosport.
Il Grosseto di Davide Lanzafame vince 2-1 sull’Ascoli
Lanzafame 6 (dal 19’ s.t. Lupoli 6) (La Gazzetta dello Sport)
Lanzafame 6 (18 st Lupoli 6) (Il Corriere dello Sport)
Lanzafame 5 (19 st Lupoli 6) (Tuttosport)
Lo Spezia di Antenucci batte 2-1 il Crotone ma il bomber continua a non convincere.
Antenucci 5,5: “Quindi incassare il pari al primo errore. Lì la squadra ha saputo soffrire e Serena cambiare, passando al 4-2-3-1, con Crisetig dietro Antenucci (bello un assist del centrocampista sprecato dal centravanti) – La Gazzetta dello Sport
Antenucci 5 “Nel finale occasione per Antenucci che spreca […] Al 13 Antenucci in area piccola spreca ancora con un tiro debolissimo” (Il Corriere dello Sport)
Antenucci 6 “Vista così, dopo lintervallo, Serena fa due cambi vitali; prima mette Crisetig più avanti (e l’ex interista offre ad Antenucci una palla doro che l’attaccante spara su Caglioni all 11) – Tuttosport
Pareggio a reti biance, in prima divisione, per Alfredo Donnarumma, attaccante del Como, contro la Cremonese.
Donnarumma 6,5: “Poi provano a sbloccare il risultato Tremolada, Lisi, un buon colpo di testa di Donnarumma, ma niente di irresistibile” – La Gazzetta dello Sport
Donnarumma 6,5(Corriere dello Sport)
Donnarumma 6 (Tuttosport) “All’8°, Cia non riesce ad approfittare di un preciso assist di Donnarumma. Questultimo, al 17, si vede neutralizzare unincornata da Alfonso. Troppo poco per un pomeriggio uggioso”
Delirio
Allo Juventus Stadium, convinti di essere senza peccato, hanno scagliato.. il primo cartoncino contro l’arbitro.
Zingarelli-Marotta
“Dare del tatticamente spensierato a Stramaccioni voleva essere un complimento”, il d.g. della Juventus Marotta, dopo il regolamento, vorrebbe riscrive anche il vocabolario.
La Legge del Massimino
Ad ogni azione contro il Catania ne corrisponderà una uguale in direzione, opposta in verso, ed elevata all’ennesima potenza in effetto.
Confusione
Ma perché i guadalinee sono sempre ostinatamente convinti che la Juventus attacchi dalla parte opposta a quella dove tenta di far goal?
45” canonici
I tifosi del Catania hanno atteso i consueti 45” necessari alla convalida per poi festeggiare il primo goal di Gomez.
Moviola
L’arbitro di linea ha segnalato il secondo goal di Gomez dopo una decina di secondi.. a rallentatore. Sarà che se la moviola non va all’arbitro l’arbitro va alla moviola…
“Pignolada”
Tutti gli spettatori del Massimino hanno portato un fazzoletto bianco allo stadio per attingere alla “pignolata”, dolce tipico messinese, che sapevano esser stata preparata per inizio partita. Lo sventolio era il reclamar quanto atteso.
Quattro
Il Catania ha capito che anzichè farsi in quattro è meglio farne quattro all’avversario.
Perfetto
Perfetta la direzione di Silvio Mazzoleni, sicuri che sia un arbitro?
Tu quoque
In seguito al lancio di una pallina di cartoncino che allo Juventus Stadium colpiva l’arbitro Orsato, l’AIA ha commentato lapidaria: “Tu quoque fili mi!”.
Complimenti
Quindi dire ad un allenatore “spensierato tatticamente” è un complimento. Un po’ come dire ad un dirigente: “complimenti per la gestione di Martinez”.
Che lingua è?
Petkovic ha provato a scuotere la Lazio tra primo e secondo tempo, parlando delle sette lingue a lui conosciute, evidentemente l’unica sconosciuta a tutto lo spogliatoio della Lazio…
Do ut des
La Lazio ha risparmiato Klose ed ha pagato dazio a Catania.
Il primo goal
Chiamato all’appello Bizzarri alza il braccio.. ma non sembra molto “presente”.
May(a)
Secondo il calendario Maya la fine del mondo non verrà almeno finché Lodi non segnerà il primo goal su azione con la maglia del Catania. E noi che c’eravamo preoccupati!
Caricaaaaa
Dopo i primi due interventi su Candreva e Cavanda, Maran ricorda ad Alvarez che non si sta giocando a “caricabotte”.. e tutto torna a posto.
Filastrocche
Dice Legrottaglie a Rocchi.. la palla la vedi ma non la tocchi.
Mai dire..
Tre partite sono bastate per far passare Mariano Andujar dalla categoria “Mai dire Goal” alla categoria “Mai dire mai”.
Profumo di Napoli
Lodi si profuma dopo il goal alla Lazio. La classe non è acqua, è acqua di colonia.
IZCO: «In questo Catania c’è la mano di Maran»
«A Cagliari mantenere la stessa rabbia positiva»
Doppia seduta oggi per il Catania di Rolando Maran a Torre del Grifo, in vista della gara di sabato pomeriggio contro il Cagliari a Quartu Sant’Elena che andrà ad aprire il palinsesto della 12° giornata del campionato di serie A. A cavallo tra le due sedute, la prima conferenza stampa della settimana con Mariano Izco.
Juventus28
Inter27
Napoli23
Fiorentina21
Lazio19
Roma17
Catania15
Parma15
Atalanta15
Milan14
Udinese14
Cagliari14
Torino11
Pescara11
Sampdoria10
ChievoVerona10
Genoa9
Bologna8
Palermo8
Siena6
Amarcord – I protagonisti del passato rossazzurro
La vittoria con la Lazio è ormai alle spalle, il Catania di Rolando Maran riprende oggi a lavorare a Torre del Grifo, iniziando la settimana che precede l’anticipo di sabato pomeriggio contro il Cagliari di Pulga e Lopez a Quartu Sant’Elena.
Una partita che, già subito dopo la sbornia di domenica pomeriggio al “Massimino”, si è caricata di diversi significati: è un’occasione per scongiurare il crearsi di un vero e proprio tabù contro i sardi, vittoriosi contro gli etnei in tre degli ultimi quattro incroci, ma soprattutto per annullare con un colpo di spugna le insicurezze e le perdite di concentrazione del Liotro lontano dalle mura amiche.
Golsicilia.it ripercorre oggi l’ultimo successo dei rossazzurri in Sardegna, coinciso con la prima gara in serie A dopo 23 anni. Ritorno nella massima serie caratterizzato da un impatto ovviamente duro, ma trasformato in un pomeriggio di gloria da un gran gesto tecnico di Giorgio Corona.
Quel 10 settembre 2006, allo stadio “Sant’Elia” di Cagliari, è il giorno delle prime volte per tanti: per il tecnico Pasquale Marino, arrivato in massima serie dopo un lungo ma gratificante percorso dal basso, iniziato in serie D con il Milazzo, per Giuseppe Mascara, prossimo a diventare in quattro anni il miglior marcatore rossazzurro in serie A, ed altri ancora, come Fabio Caserta, che con il loro sudore e il loro lavoro quotidiano avevano spinto il Liotro oltre la linea di confine del campionato più difficile del mondo.
Tuttavia, a proposito di percorsi dal basso, in casa Catania si appresta a partire titolare un altro esordiente in serie A, arrivato nell’Olimpo del calcio italiano solo a 32 anni. Si tratta di Giorgio Corona, attaccante palermitano preso in estate dal Catanzaro, dove era stato l’unico a reggere la baracca a fronte delle due retrocessioni sul campo di fila dalla B alla C1.
Corona viene da tre stagioni in doppia cifra tra i giallorossi, con cui aveva conquistato la promozione in serie B nel 2004. Questo grazie soprattutto ai suoi gol, quelli che gli hanno permesso di salire lentamente i gradoni del calcio professionistico partendo dal Cinisi in Promozione e poi proprio dal Milazzo di Marino in serie D nel ’97-’98: allora non bastarono le sue 19 segnature per sopravanzare in classifica il Messina, che fu promosso in C2 precedendo i mamertini.
Corona gode quindi già della stima del tecnico etneo, ma la partenza da titolare nell’esordio in campionato di Cagliari non può non elettrizzarlo, indurlo a sfruttare tutta la propria esperienza e il patrimonio tecnico arricchito e affinato in tanti anni lontano dai grandi riflettori e su campi malcurati.
Punta atipica, con una statura da corazziere (190 cm) ma dotata di mobilità, di buona tecnica e di un ottimo controllo di palla, viene schierato da Marino come partner di Spinesi in avanti, ma in gara agisce moltissimo sulla fascia sinistra provando a tenere alta la pressione in quella zona del campo e a trovare sbocchi utili per rifornire al meglio il terminale offensivo.
L’inizio della nuova avventura in serie A non è dei più facili per il Catania, squadra ancora da compattare e soprattutto fragile nella fase difensiva del credo di discendenza zemaniana di Marino. Il Cagliari ha diverse occasioni per andare in vantaggio, ma la puntualità di Stovini e l’imprecisione di Suazo e Pepe fanno sì che il punteggio rimanga fermo sullo 0-0. Il Catania esce comunque la testa e fa il suo, cercando di innescare Spinesi. Ma all’inizio della ripresa avviene quello che non ti aspetti.
Minuto 55. Pallone lungo dalle retrovie diretto verso il limite dell’area cagliaritana, da un contrasto aereo tra Spinesi e Lopez il pallone schizza e si impenna in area verso la porzione centrale del campo, apprestandosi a toccare terra all’altezza del cerchietto dell’area. Corona, che è libero da marcature e vede “aperta” la difesa davanti alla porta, si avventa sul pallone andando a calciare direttamente al volo di prima con il destro: ne trae origine una traiettoria a mezz’altezza, leggermente incurvata verso il basso, ma soprattutto precisa nell’angolino alla destra di Chimenti, che rimane immobile. Dopo un’ora scarsa di gioco “Re Giorgio” ha già dato una decisa spallata all’anonimato, firmando la prima di sette reti nella sua positiva esperienza in serie A alle pendici dell’Etna.
L’estate successiva torna in serie B con il Mantova, per poi scendere gradualmente di categoria con Taranto e Juve Stabia in Prima Divisione (con le “vespe” dà un contributo importante per la promozione in B del 2011) fino ad arrivare a mettere la sua eterna freschezza e il suo patrimonio tecnico individiabile al servizio del Messina in serie D.
Per diverse settimane dopo la sua affermazione con la maglia del Catania molti osservatori e critici si sono chiesti come mai l’attaccante palermitano (che in carriera non ha mai giocato con la maglia della sua città) fosse arrivato così tardi a calcare i campi della serie A. Interrogativo legittimo, che non ha mai potuto trovare risposta, per buona pace di tutti ma soprattutto dello stesso “Re Giorgio”, cui però nessuno può negare il fatto di aver lasciato di sé ricordi positivi sostanzialmente in tutte le piazze dove ha giocato.
IL TABELLINO
10 settembre 2006, 1° giornata del campionato di serie A 2006-07
CAGLIARI-CATANIA 0-1 (0-0 1° tempo)
Cagliari (4-4-2): Chimenti, Ferri, Lopez, Bianco (84’ Bizera), Del Grosso, Biondini (79’ Conticchio), Conti, Budel (5’ Capone), Esposito, Suazo, Pepe. All.: Marco Giampaolo.
Catania (5-3-2): Pantanelli, Sardo, Silvestri, Stovini, Sottil, Falsini, Biso, Baiocco, Mascara, Corona (84’ Rossini), Spinesi (71’ G.Colucci). All.: Pasquale Marino
Marcatore: 10’ Corona
Arbitro: Gianluca Rocchi della sez. di Firenze
Buongiorno raga’!!!
Ciao Angelo!!! 😉 😉 😉
Me la ricordo la vittoria a Cagliari di Marino, spero che sia cosi!!!
Buona giornata a tutti!!!
Buongiorno a tutti,finalmente me frati Mario è tornato 😆
Mario,cosa dire di quello che hai scritto,oltre ad apprezzare i tuoi post,a prescindere se posso condividere o meno qualche passaggio,ma in quello che dici,c’è tutta la verità di quello che è il mondo del calcio e del tifoso.
Nella maggior parte dei casi,in questo sito,pur essendo stati uomini di calcio,facciamo prevalere,dentro i limiti, la vena del tifoso e magari qualche commento può non essere in linea con dei dati oggettivi,però,anche questo ci sta.
Mario,su Lo Monaco,senza che io rinneghi quello che di buono(ma anche cose negative) ha fatto a Catania,devo dirti che,in tanti aspetti,tu e qualche altro amico del sito(Vittorio in primis )non avevate tutti i torti,ma solo gli stupidi non cambiano idea e io l’ho cambiata,ma ribadisco,apprezzo le cose(e non sono poche)che di buono ha fatto in 11 anni con Pulvirenti.
Per il resto,Mario,spero che torni a fare i tuoi articoli,come ben sai,sono sempre stati oggetto di “discussione ampia”,s’intente che sono apprezzati anche gli articoli del prof e se poi tornasse a pubblicare anche Marcello,non sarebbe male 😆
buon prenzo a tutti.