Una settimana tesa per i tifosi etnei dopo l’inaspettato pareggio interno contro la modesta Cavese con Sturaro che ha fallito l’ultima occasione del match spedendo di testa, da meno di un metro dalla linea di porta ospite, il pallone che se avesse varcato la porta avrebbe provocato un boato che con tutta probabilità sarebbe stato la causa della rottura di tanti vetri delle abitazioni del quartiere Cibali.
Gli infissi ringraziano ma i tifosi no e spiace che alla fine, come spesso accade anche in altre situazioni della vita, ci si ricordi nel bene e nel male solo l’ultimo episodio fortunato o deleterio dimenticando gli altri e purtroppo, adesso, e’ Sturaro ad essere finito nel taccuino dei ciabattari, cioè di quei calciatori che falliscono miseramente una facile conclusione, in particolare lui che rientrava in campo dopo un lungo periodo di stop, magari adesso maledicendo questo rientro, tanto atteso dallo staff tecnico e da tutti noi.
Purtroppo il calcio e’ questo, nel bene e nel male e queste le occasioni che possono trasformare per tanti tifosi di tutte le latitudini, calciatori da fuoriclasse indiscussi a palle al piede.
Va tuttavia ricordato che anche i grandi calciatori sbagliano, ricordiamo il calcio di rigore tirato alle stelle da Baggio nella sfida mondiale con il Brasile e gol mancati o papere di tanti fuoriclasse in decisive partite di campionato o coppe.
Salviamo Sturaro dal martello mediatico perché non è un problema del singolo in casa etnea ma di tutto l’attacco, ed anche Inglese, l’unico che sinora ha risposto presente sebbene da qualche partita anche lui non sta trovando la via del gol, proprio nell’ultima partita poteva forzare la rete così come gli altri attaccanti di ruolo, non citando al momento Montalto, controfigura di un attaccante che con altre maglie ha realizzato gol portando punti pesanti in classifica alle sue squadre..
Un attacco quindi tra i peggiori del girone e purtroppo, da alcune partite, una difesa che subisce gol evitabilissimi che hanno spento un gap positivo ed invidiato da altre squadre.
Strano davvero il clima di emulazione in casa Catania che esiste tra attacco e difesa, il primo poco prolifico e l’altro che, specie su palle inattive, si fa beffare da chicchessia.
Se a questo si aggiunge un centrocampo incerottato con uomini che non assistono adeguamente sia gli avanti che i difensori, il quadro risulta davvero avvilente e comprensibile forse solo in squadre che devono solo sforzarsi di mantenere la categoria.
Ma non se la squadra e’ composta da giocatori di categorie superiori ma che in certi, tanti, momenti della partita, spengono l’interruttore abbandonandosi ai tentativi degli avversari di far gol e che spingendo, prima o poi, nel marasma complessivo, riescono nell’impresa galvanizzando avversari scesi al Massimino con l’intento di evitare passivi pesanti.
Così e’ accaduto contro Latina, Messina e Cavese, sette punti potenzialmente perduti e che potevano portare ad una classifica più aderente alle volontà espresse dalla società qualche tempo fa.
Con ancora nelle orecchie i meritati fischi del Massimino, mister Toscano, cosciente che ancora una ulteriore frenata in campionato poteva esacerbare gli animi già duramente sotto pressione dei sostenitori rossazzurri, dovendo ancora constatare il perdurare dell’assenza di Di Tacchio al quale si sono aggiunti Adamonis, Guglielmotti e Luperini e per squalifica Anastasio.
Le scelte oggi del mister etneo hanno portato Bethers tra i pali, Ierardi, Di Gennaro e Quaini, esterni Raimo e Stoppa, al centro De Rose e Sturaro con Carpani e Jimenez in appoggio ad Inglese.
Mister Cazzaro’, alla guida dei pugliesi dopo l’addio di Gautieri, dopo la sconfitta esterna di Biella e con una situazione societaria e di classifica non rosea anche per i punti di penalizzazione erogati dalla Lega, ha schierato un 3/4/1/2 che ha visto Del Favero tra i pali, Marong, De Santis e Papazov in difesa, Speranza, Matera, Verde, Schirru e Contessa a centrocampo con Battimelli e Zigoni terminali offensivi.
Un campo in sofferenza ha accolto le due squadre scese in campo dietro la terna arbitrale diretta dall’arbitro Signor Giuseppe Vingo della sezione di Pisa con il Taranto in completo sociale e Catania in maglia bianca con bande laterali verticali rossazzurre e calcio d’inizio per i pugliesi ma la prima occasione era per Stoppa che in dribbling saltava due difensori e tirava a fil di palo regalando solo la sensazione del gol.
Al ventunesimo ancora Stoppa crossava dalla sinistra trovando Carpani che girava al volo la sfera che si perdeva poco distante dal palo di sinistra della porta tarantina con Del Favero impotente spettatore .
Due minuti dopo, su calcio d’angolo battuto dalla bandierina di sinistra da Stoppa, Ierardi si elevava più degli altri colpendo forte di testa e spedendo il pallone sotto la traversa e sbloccando il risultato.
Un minuto dopo Stoppa, ancora lui, scattava sul lato sinistro alla ricerca del pallone e benché Maron arrivava prima sul pallone, decidendo un appoggio debole verso il suo portiere, forniva un assist involontario proprio allo stesso Stoppa che solo davanti a Del Favero non sbagliava e siglava la seconda rete e suo quarto gol in maglia etnea.
Il secondo gol subito, spingeva il Taranto in avanti e la frustrazione portava al fallo Verde che guadagnava il giallo al trentottesimo ma anche Inglese finiva sul taccuino per un intervento giudicato da giallo dall’arbitro.
Il Catania giocava ancora sul velluto forte del duplice vantaggio che diventava tripletta nel secondo ed ultimo minuto di recupero per il colpo di testa vincente di Inglese ed il primo tempo si chiudeva tra i sonori fischi dello Iacovone verso i giocatori di casa.
La ripresa iniziava con le formazioni schierate dal primo minuto e al cinquantaduesimo Papazov veniva ammonito reo di aver fermato irregolarmente Carpani lanciato verso la porta.
Due minuti dopo, il primo tiro pericoloso di Verde ma Bethers deviava in angolo e dopo il calcio dalla bandierina senza patemi per la difesa etnea, il Catania si proponeva in avanti e ad Inglese capitava una buona palla ma il suo scavetto a saltare Del Favero non riusciva e il risultato rimaneva sul 3 a 0.
Primi cambi etnei al cinquantottesimo con Montalto, D’Andrea e Verna per Inglese, Stoppa e Jimenez mentre il Taranto sostituiva Schirru con Guarracino e la partita proseguiva con Matera che guadagnava un cartellino giallo per fallo su De Rose.
Al sessantasettesimo una punizione dai trenta metri del neo entrato Guarracino bucava centralmente Befhers vuoi per un velo di un difensore, vuoi per un rimpallo anomalo del pallone sul terreno e il Taranto accorciava le distanze.
Al settantunesimo Cazzaro’ tentava una improbabile rimonta richiamando in panchina gli ammoniti Verde e Matera per Garau e Iervolino che da subito si metteva in luce sulla fascia destra calciando verso Bethers senza fortuna.
Cinque minuti dopo mister Toscano richiamava Sturaro in panchina per Lunetta e cinque minuti dopo Raimo, passato a destra, calciava verso la porta trovando i guantoni di Del Favero, ma nulla poteva sul tiro di Montalto che, raccolta la respinta, calciava in porta portando il Catania sul 4 a 1.
Pioveva sul bagnato quando a sette minuti dal novantesimo, Papazov subiva il secondo giallo e relativa espulsione costringendo Cazzaro’ ad una variazione tattica che portava in campo Fiorentino e Giovenco per Speranza e Battimelli con Toscano che sostituiva De Rose con il giovane Forti che, appena entrato, in piena area avversaria riceveva da Lunetta il pallone che poi calciava a fil di palo forzando la rete pugliese e portando a cinque il bottino etneo.
Primo gol tra i professionisti e gioia immensa per il calciatore, festeggiato dalla panchina e dai compagni in campo.
Dopo tre minuti di recupero la partita si chiudeva con la vittoria netta del Catania che aspettiamo tra sette giorni contro il piu’coriaceo Potenza per poter verificarne lo stato di forma e la determinazione in campo contro una pari grado che, in caso di vittoria, potremmo scavalcare in classifica.
Ci sarà bisogno del miglior Catania e di un tifo continuo dagli spalti ma sono sempre i calciatori ad entrare in campo e a decidere le partite.
Una vittoria nettissima contro l’ultima in classifica , un 1-5 che fa bene al nostro morale dopo il deludente pareggio interno contro la cavese . Mi viene da pensare che tra le tre partite interne contro Latina Messina e Cavese abbiamo buttato via ben sette punti
e che potevamo essere a quota 35 punti, vicinissimi al Benevento
Ottima disamina, Raggio Libero.
Bisogna battere il Potenza per poter ancora sperare di puntare in alto. Peccato per i punti persi perché potevamo stare a guardare tutti dall’ alto.
Sempre forza Catania.
Con un centrocampo esperto, anche a mezzo servizio, che detta i tempi non si sono notate le pesanti assenze di Castellini, Anastasio, Guglielmotti e mitico attaccante sfonda porte.
Il Taranto sul campo aveva fatto 13 punti ed è grosso modo simile al Messina, Cavese, Latina e Turris; con queste su 12 punti disponibili ne abbiamo presi solo 3 e per giunta 3 giocate in casa.
Speriamo che sabato con il Potenza ci saranno altri rientri importanti e poi chi vivrà vedrà.
AVV. CHIACCHIO: “Turris, serio rischio esclusione dal campionato se pendenze debitorie non sanate entro il 16 dicembre”