Una settimana abbastanza tranquilla grazie alla insperata vittoria di Monopoli e al mercato chiuso che ha da alcuni giorni lasciato il testimone al campo.
Purtroppo ancora nutrita la schiera degli infortunati ma tra gli arruolati di stasera Frisenna e Quaini che, smaltita la giornata di squalifica, rientravano nell’elenco dei convocati.
Mister Pavanel, dopo la cocente delusione di domenica scorsa che ha visto soccombere la sua squadra davanti all’Audace Cerignola graziata da due pali e da alcune decisioni arbitrali mal digerite da squadra ed ambiente, e’ arrivato a Catania con l’intento di strappare punti importanti per rientrare nelle zone tranquille della classifica.
Con questo intento, il mister campano coadiuvato dal nostro indimenticabile Zeoli, ha predisposto la sua squadra con il suo solito 4/3/3 che prevedeva Zanellati in porta, Heinz, Gatti, l’ex Kontek e Falasca in difesa, Damian, Collodel e Liano a centrocampo, Kallon, Vano e Egharevba in avanti.
Il tecnico Toscano, oggi in tribuna per la squalifica rimediata dopo la trasferta di Monopoli, lasciava la panchina al suo secondo Michele Napoli che rispondeva con Dini coadiuvato dai difensori Ierardi, Del Fabro, e Allegretto, esterni Guglielmotti e Celli con al centro De Rose e Di Tacchio con Jimenez trequartista in appoggio ad Inglese e De Paoli.
Importante presenza di tifosi etnei sugli spalti ma non il pubblico delle grandi occasioni, raffreddato dai risultati e da un mercato non esaltante a livello di nuovi innesti e dalla partenza del ventisette, accasatosi in serie B al Pisa.
Il signor Ursini di Pescara consegnava il primo pallone dell’incontro agli ospiti ed il gioco ristagnava a centrocampo con nulla da segnalare per almeno dieci minuti poi era il Catania, spinto dai suoi tifosi, a cercare la strada del gol ed al quindicesimo Inglese provava il pallonetto da centrocampo ma il pallone si perdeva alto sul fondo.
Il Catania provava le accelerazioni sulla fascia destra con un Guglielmotti davvero ispirato nei cross senza tuttavia trovare gli attaccanti in area mentre la corsia di sinistra pareva meno propositiva e dal venticinquesimo le parti si invertivano con la Casertana che giungeva al tiro con Collodel ma Dini, pur con qualche incertezza, riusciva a risolvere ed a strappare applausi per due uscite di pugno ad anticipare i colpi di testa di Vano, apparso falloso in alcune circostanze e graziato dell’arbitro più volte.
Il Catania mostrava più cuore che gioco ed in questo si distingueva Guglielmotti, davvero una spina nel fianco per i falchetti ed il Catania riacquistava una parvenza di superiorità o meglio di volontà e al trentaduesimo, su pressione, guardacaso del 44 etneo, Falasca stoppava il pallone in area di mano decretando il rigore da parte del direttore di gara che Inglese realizzava con un tiro imparabile dal basso verso l’alto alla sinistra di Zanellati.
La Casertana provava a reagire ma i rossazzurri erano bravi a contenere le flebili iniziative avversarie anche con le maniere forti, guadagnando un giallo per Guglielmotti.
La prima parte della gara si chiudeva con il Catania in vantaggio ma senza che si sia davvero vista una prova convincente per qualità di gioco dei rossazzurri.
La ripresa iniziava con la Casertana che effettuava due cambi con l’ex Dini al posto di Falasca e di Carretta, stranamente fuori dall’undici titolare, per Kallon e dopo un tiro di Vano respinto da Dini, la palla finiva al quarantottesimo a Llano che, nel girarsi, veniva atterrato da Allegretto che portava al rigore ben calciato da Carretta che ingannava Dini.
Il Catania provava a reagire con De Rose che dalla distanza spediva a lato ed al sessantaduesimo spazio a Gega per Celli a corto di ossigeno dopo un periodo di assenza dal campo.
Al minuto sessantatré Di Tacchio e Vano si beccavano vicendevolmente guadagnando entrambi il giallo e due minuti dopo Bunino rilevava il focoso centravanti rossoblu nervoso ed ammonito, mentre Napoli sostituiva Jimenez e De Paoli per Frisenna e Corallo.
Malgrado i freschi innesti che apparivano spaesati nell’affannoso e privo di idee complessivo etneo chiamato dal pubblico ad uscire gli attributi, erano i campani più propositivi in questa fase del match e da questo momento il Catania perdeva quel poco che aveva da offrire in tema di gioco ed idee ed assumeva l’atteggiamento di una squadra che pensava a giocare il pallone dalle retrovie verso gli avanti che non riuscivano a riceverlo forse per stanchezza o per schemi tattici non assimilati o non idonei al loro modo di esprimersi e giocare.
Si spegneva così Guglielmotti sulla fascia destra mentre quella sinistra no riuscìva a decollare ed a centrocampo i due incontristi non sembravano idonei nel gioco di regia così era la Casertana a cercare il colpo gobbo con Carretta che approfittando di un errore di Ierardi si trovava la strada spianata verso Dini ma per fortuna cincischiava con il pallone ed i difensori, tra cui un Inglese tuttocampo, riuscivano a contenere ma, al settantaduesimo, ancora Carretta riusciva a districarsi in area ed a servire Lliano che calciava un velenoso diagonale trovando la deviazione provvidenziale ma pericolosa di Del Fabro in angolo.
Altri cambi per le due formazioni con il Catania che mandava in campo Luperini e Gega per De Rose ed Allegretto e la Casertana, dopo l’entrata in campo di Bakayoko per Egharevba, sostituiva anche Damian con Proia.
Nei quattro minuti di recupero miracolo di Dini su colpo di testa del neo entrato Proia che certificava la caduta atletica della nostra squadra mal assistita anche da trame di gioco degne di questo nome, dove si aspettava che fosse il singolo a risolvere i guai di un gioco che latita da tempo malgrado l’impegno dei calciatori probabilmente non adatti agli schemi voluti da Toscano e quest’ultimo non convinto di doversi adattare al gioco dei suoi calciatori. Limiti del gruppo e integralismo tattico che si inseguono non producendo frutti maturi.
Un punto alla fine guadagnato come guadagnati i fischi provenienti dagli spalti diretti più alla Società con lo Stato Maggiore presente in tribuna così come il suo proprietario, lontano oramai da quelle passerelle trionfali di qualche anno fa che dovrebbe riflettere su questo andazzo del suo team, impegnandosi più con fatti e meno parole, in particolare in tema di infrastrutture e di ricerca delle lacune che limitano la crescita di questo Catania impegnato in questa prima serie di calcio professionistico dalla quale non riusciamo ad uscirne, malgrado i notevoli sforzi economici sostenuti dal proprietario e la passione mai venuta meno dagli innamorati passionali tifosi etnei, una grande risorsa che dovrebbe essere più ascoltata dalla Società iniziando dalla acquisizione del prezioso Logo su cui da tempo si continua a tergiversare.
Più che integralismo direi solo confusione con dei evidenti limiti a partire da tantissimi infortuni. Siamo sempre punto e accapo, un misero 1-1 contro la quartultima del campionato, con zero emozioni . Personalmente sono sempre curioso di capire dove sta il problema di questa squadra . una buona serata a tutti
Vittoria che non avremmo meritato e dobbiamo ringraziare il nostro portiere per aver evitato la sconfitta. In serie C non ci sono partite facili.
Con il Catania sembra di giocare al gioco dell’oca, un passo avanti e due indietro. Non esistono partite facili sino a quando non sei più forte delle negatività che sopravvengono nel corso del campionato. Siamo fiacchi sotto ogni punto di vista.
Squadra stanca, senza idee, manca anche quel minimo di imprevedibilità di gioco necessaria per mettere in difficoltà gli avversari.
Alla fine potevamo anche perderla e avremmo avuto ben poco da recriminare.
Buona settimana a tutti
quello del oca mi sembra un paragone esatto!
Ogni partita brutta dico sempre :”la piu’ brutta partita gio sta dal Catania” e mi sto ripetendo da barriera partite.
Mi sono stancato di ripeterlo .
Cosa dire! Squadra senza gioco, stanchi dopo un’ora per mancanza di fisicità non per cattiva volontà. Non ce la fanno. De Rose doveva uscire prima , Manxhiamo di regia e Quaini in panchina unico che può fare il centrocampista di regia . A Frisenna che acquistano fanno un contratto di 2 anni e sei mesi per farlo giocare venti minuti.
Gioco da squadra che:si deve salvare con palle agli avanti che poi non stanno in area.
Ma e’ possibile che uomini navigati di calcio non riescono ad allestire una squadra competitiva e non riescono a portare preparatori atletici almeno o sufficienti visto che i nostri calciatori riescono a scassarsi pure in allenamento come ieri Anastasio la cui assenza ieri a sx si e’ avvertita.
Poi troppi infortuni ma vanno alla mutua per risparmiare?
Comunque stagione da dimenticare peggio della scorsa nella quale almeno una coppa l’abbiamo vinta.
Vorrei chiedere a Toscano quale sia il gioco di questa squadra ma non credo mi saprà rispondere
Ormai solo la tecnologia spaziale potrà risolvere i problemi del calcio Catania e sarebbe auspicabile che la società chiedesse aiuto al geniale Elon Musck per avere in esclusiva in Europa;
1.il rivoluzionario scudo magnetico, invisibile al Var, alimentato dal Cosmic Rock Salt Gas (Gas SALE GROSSO Cosmico) che paralizza il pallone prima di varcare la linea della porta difesa dal portiere del Catania;
2.Elon ricevuto il via libera dall’OMS e FIFA che la sostanza non trattasi di Doping, l’invio di 1000 tubetti di 200 ml di Accident Prevention Cream (Crema Antinfortunistica) che ha creato dal pulviscolo rilasciato dalle stelle cadenti, ricco di minerali stellari, che rendono indistruttibile la massa muscolare ed ossea degli umani ed in particolare per gli atleti.
Considerando i buoni rapporti che intercorrono forse si accontenterebbe ricevere in cambio solo la cima dell’Etna che osserva 24 su 24 ore con i suoi centinaia di satelliti ed un Elefantino con la zampa destra alzata tesa tesa in alto che gioisce come segno di vittoria.
La presenza del fratello di Ros Pelligra, Paul non era del tutto casuale:
C’è torre del Grifo al centro delle valutazioni del gruppo Pelligra, e sembra esserci un approccio per un dialogo riguardo il centro sportivo di Mascalucia, dove si potrebbe aprire un dialogo con la curatela per un offerta che pare si aggiri ai -6/7 milioni, indiscrezione che riporta catanista.
Seguiamo questa vicenda con molto interesse al fine che si possa concretizzare un importante svolta per la nuova società che è a Catania dopo il fallimento del 2022.
Sarà vero? Qualcuno ne sa qualcosa?
Stranamente dopo una partita scellerata esce dal cilindro una notizia per placare la piazza.
Si parla sempre al condizionale, come il condizionale usato per acquistare i campi e portare il Catania in serie A.
Di certo i signori Pelligra hanno fatto una passeggiata a Torre del Grifo e su questo si è costruito un castello di sabbia.oggi i proprietari ho sentito che erano a Termini imerese.
Io sono oramai come San Tommaso: quando pubblicheranno le pec per le manifestazioni di volontà dirette alla curatela posso credere in una loro intenzione ma poi la Curatela stabilirà se il prezzo e’ congruo per i creditori.
Per ora i risultati sono che dopo una passerella trionfale in serie D , cosa che ringrazio, in serie C la luce non si vede ma solo chiacchere, 2 campionati insoddisfacenti, soldi buttati, promesse, chiusure a riccio, penalizzazioni , mercato bloccato e tante partite perse giocate malissimo. Aggiungiamo giocatori che si infortunano, altri che si scassano, acquisti invernali fatti entrare nei minuti finali tanto da dubitare se questo giocatori davvero li voleva il mister.
Fatti e non parole cara società
Legittimo sfogo dei Tifosi delusi che dipingono la delusione delle Aspettative non realizzate come fatti reali dimenticando la regola che la Fretta Genera sempre Errori.
San Tommaso ha detto “Quando la fede non coincide con la ragione bisogna astenersi dal dare ragione alla fede” Nel caso specifico argomento TDG risulta evidente il disallineamento tra ragione e fede, infatti la ragione dice che;
1).A prescindere da chi acquisterà un giorno TDG non partecipare alle Aste è stata una strategia oculata e realistica visto che nessuno Altro si è MAI presentato quando il prezzo era circa 40 mln e neanche nell’ultima quando era 8 mln;
2). Fuori dalla realtà pensare che i tempi tecnici necessari per visionare un bene fallimentare immobiliare potrebbero dipendere dall’umore del momento della piazza, infatti, necessita formale richiesta ed autorizzazione del Curatore o Giudice delegato e la ragione impone che la società abbia organizzato tutto con la venuta programmata in Sicilia dal fratello di Pelligra non solo a Catania ma soprattutto per Termine Imerese;
3). Se nessuno ha comprato a 8 mln giusto proporre qualcosa in meno visto che al Giudice Delegato, Curatore e Creditori gli stavano bene anche 8 mln. I Creditori sono stati già massacrati dalla svalutazione di 32 mln ed a questo punto pur di chiudere non sarebbero 1 o 2 mln a fare la differenza della Loro perdita.
Quanto sopra conferma che riguardo TDG le critiche fatte in questi 3 anni per non aver partecipato alle Aste, sono state fatte nel nome della fede disallineata dalla ragione. I fatti confermano anche in questo caso che la Fretta Genera sempre Errori e che esistono angolature diverse per accertare la verità che emerge solo quando la Ragione e Fede risultano allineate.
Mexxican al Catania Fc di TDG interessano solo i campi per fare allenare la prima squadra e Primavera;,a mio avviso molto difficile che il club sportivo si caricasse la gestione di tutta la struttura
.
A differenza del Calcio il settore Immobiliare lo conoscono bene, infatti non hanno commesso Errori,, e qualora decidessero di prenderlo lo farebbero a titolo personale o con altri soci che si occupano di altre attività che si potrebbero svolgere all’interno della struttura e poi dare al Catania Fc in affitto o in comodato l’uso dei campi.
In ogni caso questi sono discorsi che vanno per le lunghe e volendo o costretti dalla necessità potrebbero trovare anche soluzioni più immediate o lasciare tutto come si trova..
Non ho altre notizie oltre quelle che si leggono in giro e quanto sopra sono opinioni personali.